Nei pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) recidivante remittente (RRSM), il trattamento con cladribina porta a una soppressione duratura, fino a 10 anni, della risposta umorale intratecale. Tale soppressione potrebbe essere un meccanismo aggiuntivo che potenzia l’effetto terapeutico sulla progressione della malattia, secondo gli autori di uno studio pubblicato online su “Multiple Sclerosis and Related Disorders”.