Intervistato dall’agenzia Dire, il professor Claudio Giorlandino, direttore scientifico del Centro di Ricerche Altamedica, parla della pericolosa “ipocondria” da coronavirus, che porta a “dimenticare patologie più severe”.
“Purtroppo la paura e l’ipocondria da Covid-19 focalizzano tutta l’attenzione esclusivamente su questa infezione, dimenticando che esistono patologie più severe e che devono essere riconosciute e trattate precocemente ed energicamente. Come la presenza di streptococco, che può portare febbri reumatiche e problemi cardiologici. Ormai il tampone per il Covid ha quasi fatto dimenticare la ricerca di quello dello streptococco nei bambini”. A lanciare l’allarme è il professor Claudio Giorlandino, direttore scientifico del Centro di Ricerche Altamedica, intervistato dall’agenzia Dire.
Spiegato Giorlandino: “Nell’ultima settimana si è rivolto ai nostri centri un numero crescente di bambini in età scolare o prescolare con sintomatologia aspecifica il più delle volte riferibile a tracheo-faringiti con o senza aumento di temperatura corporea. I bambini venivano accompagnati da genitori con grande preoccupazione per una eventuale infezione da Covid per eseguire, su richiesta del medico curante, un tampone molecolare, anche se il tampone rapido, che ovviamente è molto impreciso, era già risultato negativo. I nostri medici, informati i genitori sull’esistenza di altre problematiche infettive alla base dei sintomi dichiarati, proponevano di associare, gratuitamente, anche la ricerca del temibile streptococco. È quindi emerso che circa 1/4 di tali bambini era portatore dell’infezione da streptococco beta emolitico di gruppo A. Se una analoga percentuale di positivi fosse confermata nel nostro Paese nei prossimi mesi, in tutti i bambini con gli stessi sintomi, sarebbe terribilmente grave non prendere in considerazione diagnosi differenziali. Sarebbe un’imperdonabile negligenza e imprudenza non riconoscerli e trattarli solo perché oramai si pensa solo ad escludere il semplice Covid”.
E ancora: “Va subito detto che, benché sembra se ne sia quasi dimenticata la memoria, lo streptococco è responsabile, tra il 3 ed il 5% dei casi, dell’insorgenza di una febbre reumatica e che tra questi, oltre 1/3 svilupperà sequele cardiologiche anche molto severe come una endocardite od una mio-pericardite. Condizioni che tendono ad esitare, da adulti, in danni valvolari persistent. Nel caso specifico, l’urgenza di provvedere a pronte diagnosi e terapie per lo streptococco, prende maggiore rilevanza a causa del fatto che è ormai provato scientificamente che le infezioni da Streptococco possono favorire il riacutizzarsi di malattie virali anche nei polmoni”.
Conclude l’esperto: “Si è ridotta enormemente la resistenza immunologica nei bambini a causa del prolungato ed ingiustificato uso di mascherine che ha danneggiato le mucose dell’apparato aereo superiore ed ha impedito le micro esposizioni ad antigeni infettivi che, in genere, attivano ed amplificano la risposta immunitaria già sulla superficie del cavo orale. Basta con il panico indotto dai media e da molti medici che hanno concentrato l’attenzione su di un unico nemico della salute: Il Covid. Pensate se, in questi bambini, non si fosse diagnosticata l’infezione da streptococco. Cosa sarebbe accaduto?”.
Redazione Nurse Times
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