Per la presidente della Federazione, intervenuta alla trasmissione Omnibus, su La 7, è importante rivedere la filiera assistenziale, facendo in modo che l’operatore socio-sanitario si evolva verso una figura di supporto all’equipe infermieristica.
Durante la puntata di Omnibus andata in onda giovedì 26 gennaio su La 7 il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha affermato che i tempi sono ormai maturi per affrontare il tema del superamento del vincolo di esclusività per gli inermieri dipendenti del Ssn. La trasmissione ha inoltre visto la partecipazione in studio di Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, che ha parlato di attrattività della professione infermieristica, ma ha anche rilanciato la figura dell’aiuto-infermiere.
“Quella infermieristica – ha detto – è diventata una professione poco attrattiva per i giovani in Italia. Per una serie di motivi. Intanto perché non c’è sviluppo di carriera, e quindi si tratta di una professione appiattita. Inoltre è dequalificata, perché, se una direzione strategica non assume il giusto numero di operatori di supporto, i loro compiti li deve svolgere qualcun altro, che spesso è l’infermiere. Quindi c’è da mettere mano ai modelli organizzativi, che devono valorizzare le professionalità e i percorsi di formazione. E poi c’è bisogno di adeguare le normative di reclutamento, che sono ferme agli anni 2000”.
Sempre Mangiacavalli: “Noi abbiamo chiesto alle istituzioni di mettere la questione infermieristica al centro dell’agenda politica, lavorando sul rapporto tra gli infermieri e le altre figure sanitarie. In questa logica l’Italia accusa la mancanza di quella che negli altri Paesi europei è chiamato Nurse Assistant, ossia l’aiuto-infermiere, un profilo intermedio che da noi è stato abolito a metà degli anni Ottanta, quando c’era l’infermiere generico, ben diverso dall’allora infermiere diplomato. Parliamo di una possibile evoluzione dell’operatore socio-sanitario verso una figura di supporto all’equipe infermieristica. Bisogna quindi creare una filiera assistenziale che contempli l’aito-infermiere, l’infermiere generalista e quello specialista”.
Guarda l’intervento di Barbara Mangiacavalli
Redazione Nurse Times
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