La combinazione dell’inibitore della BTK ibrutinib e dell’anticorpo anti-CD20 rituximab migliora in modo significativo la sopravvivenza globale (OS) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto all’attuale trattamento standard di prima linea, la chemioimmunoterapia con fludarabina, ciclofosfamide e rituximab (regime FCR) in pazienti giovani e ‘fit’ affetti da leucemia linfatica cronica. A dimostrarlo sono i risultati dello studio di fase 3 E1912, condotto dall’ECOG-ACRIN Cancer Research Group e presentato di recente al meeting annuale dell’American Society of Hematology (ASH), a San Diego, in California.