Le sezioni siciliane dell’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.) e dell’Associazione Italiana Medici (AIM) intervengono nuovamente sul pubblico dibattito conseguente alla emanazione del Decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute sulle”Misure per il superamento del precariato del “personale medico sostituto” operante nei servizi di emergenza 118″.
«Siamo favorevoli alla stabilizzazione dei medici precari che, da anni, reggono le sorti delle emergenze sanitarie territoriali nella nostra Regione- scrivono in una nota- Alcune Regioni (Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria) hanno già posto rimedio con decretazioni che hanno sanato la posizione di questi medici, ai quali sono state aperte le porte della titolarità della convenzione, senza tuttavia amplificare gli effetti dell’errore concettuale di ricomprendere le emergenze territoriali nell’alveo della medicina generale».
E aggiungono: «Trattasi, infatti, di un problema generato dalla deriva storica che ha demandato al livello della contrattazione l’inquadramento di alcuni profili professionali che operano nel territorio in regime di convenzione col Servizio Sanitario pubblico. Pertanto, la giusta sede per il superamento di tali criticità dovrebbe essere quella legislativa, al fine di uniformare le decisioni a livello nazionale. Auspichiamo un autorevole intervento del Parlamento per disciplinare la materia, conferendo dignità ed autonomia al settore della medicina delle emergenze sanitarie territoriali, a partire dalla necessità di definire un core curriculum formativo e di competenze da adottare a livello nazionale».
S.I.G.M. e AIM Sicilia aggiungono: «Ci permettiamo, pertanto, di chiedere all’assessore Razza di sensibilizzare il livello centrale al fine di adottare una soluzione uniforme all’annosa vicenda in questione, congelando al contempo i contenuti del proprio decreto, che, così come strutturato, non mette al riparo dalla previsione che, in futuro, i medici stabilizzati possano decidere, peraltro comprensibilmente, di chiedere di spendere in tutti gli ambiti contemplati dall’accordo collettivo nazionale il titolo acquisito a seguito dell’ammissione in sovrannumero ai corsi di formazione specifica di medicina generale, nonostante le limitazioni poste dal Decreto Assessoriale rispetto a tale ipotesi. Ribadiamo la nostra disponibilità, ad oggi disattesa, ad un confronto trasparente nelle sedi istituzionali su questo e su altri temi».
Nei giorni scorsi l’assessore Razza ha annunciato che il 9 gennaio incontrerà i presidenti degli Ordini provinciali dei medici per discutere della legittimità del decreto: leggi qui.
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