Nell’ambito della gestione dell’ictus ischemico e nella valutazione degli esiti a distanza dei pazienti colpiti, la combinazione del volume del nucleo (core) ischemico con l’età del soggetto e il tempo atteso dall’imaging alla riperfusione migliorerà la valutazione della prognosi e potrebbe influire sulle decisioni relative al trattamento con trombectomia endovascolare. Questa la conclusione di una meta-analisi pubblicata online su “Lancet Neurology”.