Rischio di morte ridotto di un terzo rispetto alla chemioterapia in pazienti precedentemente trattati con carcinoma avanzato o metastatico dell’esofago o della giunzione esofagea, i cui tumori esprimevano PD-L1 (CPS ≥10). Sono questi i dati incoraggianti che provengono dal KEYNOTE-181, uno studio di Fase 3 che ha studiato pembrolizumab come monoterapia per il trattamento di seconda linea in questo setting di pazienti.