Interviene il Presidente dell’Ordine degli infermieri Saverio Andreula
A riportare la notizia è “QuintoPotere.it”. Un’altro episodio di violenza nei confronti di operatori sanitari. Sempre al “Di Vebere” a luglio un altro infermiere aveva ricevuto un pugno in faccia solo per aver chiesto ad un paziente di indossare la mascherina.
A raccontare l’episodio una operatrice Sanitaria:
“I medici sono pochi e noi infermieri, per proteggere le figure mediche, ne paghiamo le conseguenze. Era in attesa da un’ora per un codice verde. In quel momento sono arrivati due urgenze che hanno la precedenza su tutto. La donna ha accusato la mia collega di favoritismo e invano ha cercato di spiegarle che ci sono i codici da rispettare. Non contenta, oltre a inveirle contro, ha iniziato a darle calci alla gamba sinistra, le ha lanciato il mouse del pc dove avviene il triage e l’ha anche minacciata di morte. Impaurita la mia collega è rimasta nascosta per due ore nello spogliatoio in attesa che la venissero a prendere.
Quindi non solo l’aggressione anche l’interruzione del pubblico servizio. In quel momento l’unica guardia giurata in servizio era stata chiamata in Chirurgia per un’altra aggressione. Noi infermieri siamo arrivati al limite. L’era degli eroi è finita e adesso siamo solo carne da macello. I medici sono pochi e noi infermieri, sempre con i modi, cerchiamo di tutelare l’utenza, ma quest’ultima pensa di poter fare quello che vuole”.
Ferma condannata dal presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, Saverio Andreula. “Invochiamo che vengano aumentate le misure di prevenzione e protezione nei confronti del personale medico e infermieristico. Inaccettabile l’immobilismo delle istituzioni incapaci di fermare il fenomeno ormai diventato una vera mattanza”.
Redazione NurseTimes
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