CALTANISSETTA. Abbattere le liste di attesa, evitare gli accessi impropri e alleggerire il carico di lavoro su medici e infermieri del pronto soccorso. Il nuovo manager dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, parte proprio dai reparti dedicati all’emergenza, non solo all’ospedale Sant’Elia ma anche al Vittorio Emanuele di Gela.
Sulla base di questi obiettivi infatti è stata emanata una nuova direttiva che mira a cambiare le modalità operative adottate fino ad oggi dai reparti nell’ottica di “garantire – si legge – ai pazienti acuti l’assistenza più appropriata e tempestiva migliorando i percorsi assistenziali in urgenza/emergenza”.
La direttiva parte infatti da un’analisi delle criticità che fino ad oggi hanno riguardato il pronto soccorso, in particolare quello del Sant’Elia, spesso in sofferenza per via del grande carico di lavoro che si sono ritrovati a gestire medici ed infermieri.
Elevati volumi di codici bianchi, alte percentuali di abbandono volontario da parte del paziente prima della visita medica o in corso di accertamenti, e ritardi nei ricoveri sono stati il punto da cui partire per rivoluzionare l’intero sistema.
Ieri così è arrivata la direttiva firmata dal commissario straordinario Alessandro Caltagirone e dal direttore sanitario Marcella Santino che, sulla scorta dell’esperienza del suo mandato, ha dato gli spunti necessari per rivedere le modalità operative.
Ma ecco i punti salienti del documento inviato a tutti i direttori dei reparti, delle cure primarie, agli amministrativi e ai responsabili dei Cup. Innanzitutto saranno pubblicati sul sito web dell’azienda tempi di attesa per l’accesso al pronto soccorso e il pagamento dovuto per i codici bianchi.
È proprio nell’ottica di evitare sovraffollamenti ed accessi impropri, infatti, che chi ha usufruito di una prestazione in codice bianco dovrà pagare il ticket. Il paziente in codice bianco, inoltre, sarà inviato dal medico presso il corrispondente ambulatorio, ovvero indirizzato, a seconda della patologia verso ambulatori ospedalieri o del territorio.
Ma le novità sostanziali riguardano i reparti. Innanzitutto i medici che dovranno scendere in pronto soccorso per effettuare le consulenze specialistiche dovranno farlo in maniera rapida, ovvero entro un’ora dalla richiesta del medico di pronto soccorso.
Quest’ultimo infatti dovrà tracciare la richiesta sia a livello informatico che a livello cartaceo indicando l’orario. La permanenza nella sala di “attesa assistita” dei pazienti non dovrà durare più di 90 minuti dalla valutazione medica finale (comprensiva dell’ultima consulenza o del referto diagnostico).
È stata revisionata quella che finora era stata considerata dai medici di pronto soccorso una vera e propria nota dolente, quella dei ricoveri. Innanzitutto sarà individuata la figura di un “Bed Manager”, cioè colui che si occuperà della gestione dei posti letto.
Ogni sera entro le 20 dovrà essere comunicato dal medico di reparto il numero di posti letto che saranno liberati a partire dall’indomani mattina a seguito delle dimissioni che saranno effettuate.
Comunicazione che dovrà essere fatta anche ai familiari del paziente. Qualora lo stato di salute di quest’ultimo non dovesse consentire le dimissioni, così come previsto, il medico di turno dovrà comunicare al “Bed Manager” entro le 9 la rettifica del numero dei posti letto.
Tutte le dimissioni dei pazienti da parte dei reparti con posti letto deve avvenire entro le 10 del mattino. Una volta definita la situazione complessiva il paziente di pronto soccorso viene destinato al reparto idoneo.
Qualora il posto in reparto non fosse disponibile il paziente ha precedenza nel ricovero sul primo posto che si libererà e, in questo caso, sarà appoggiato in una struttura omogenea. Lo stesso avrà la precedenza assoluta non appena si renderà disponibile il posto letto nel reparto di destinazione.
E infine l’Obi, la cosiddetta Osservazione Breve e Intensiva: non più ricoveri che andranno oltre le 24 ore. Il reparto tornerà alla funzione originaria in linea con le indicazioni delle società scientifiche. Superate le 24 ore, infatti, il paziente ricoverato in Obi dovrà essere ricoverato in altro reparto oppure dimesso.
Nella foto: Alessandro Caltagirone, Marcella Santino e Raffaele Elia.
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