È proprio così. Un annuncio imbarazzante che vede come protagonista questa volta le Ferrovie dello Stato. 

Nell’annuncio pubblicato in data 7/02 u.s. si legge “Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ricerca Infermieri Professionali da inserire in RFI S.p.A – Direzione Sanità sulle sedi di: Roma – Ancona – Bari – Cagliari – Reggio Calabria – Napoli – Bologna – Milano – Trieste – Genova – Torino – Palermo – Catania – Pisa – Firenze – Verona – Venezia Mestre”, in supporto al medico (?).

E ancora

“Attività del ruolo:

assicura il supporto al medico nei vari gabinetti specialistici per lo svolgimento di visite mediche ed accertamenti clinico-strumentali (ECG, spirometrie, prelievi ematici e raccolta di campioni urinari, salivari, ecc…)

assicura l’accoglienza e l’accettazione dei clienti

assicura la corretta prenotazione delle prestazioni offerte e la gestione delle pratiche e delle cartelle sanitarie

assicura la docenza nei corsi di primo soccorso relativamente al modulo pratico”
Ma perché gli infermieri non sono più “professionali”?

Con l’emanazione del Decreto Ministeriale 739 del 1994 (ovvero il Profilo Professionale dell’Infermiere) la figura infermieristica, fino ad allora inquadrata come ausiliaria della professione medica, ha iniziato un drastico processo di cambiamento. 

E dopo tutte le battaglie vinte negli anni successivi e riportate qui di seguito, si è passati  dall’Infermieristica tecnica/prestazionale (Infermiere professionale, per l’appunto) all’Infermieristica intellettuale (Infermiere professionista):

legge 42 del 1999, “Disposizioni in materia di professioni sanitarie”. Abrogò il mitologico “Mansionario”;

Decreto Ministeriale 509/1999, “Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei”. Prima della sua emanazione, si poteva conseguire il titolo di infermiere professionale con un corso di 3 anni, dopo aver assolto l’obbligo scolastico (16 anni).

legge 251 del 2000  • , “Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica”. Sancì l’autonomia della figura infermieristica per quanto riguarda “attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva”;

Decreto Interministeriale 2 aprile 2001, “Determinazione delle classi delle lauree universitarie delle professioni sanitarie”. Determinò che per poter diventare Infermiere, era necessario iscriversi alla facoltà universitaria di infermieristica.
Gli “infermieri professionali” formati prima di tutto questo stravolgimento legislativo, grazie al Decreto 2 aprile 2001, sono stati equiparati agli Infermieri. Quindi non dovrebbe esserci più nessun “infermiere professionale”, siamo tutti infermieri.

Il link di ferrovie dello stato

Redazione NurseTimes

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