Emergenza infermieri in l’Emilia Romagna  li assume da Albania, India e Tunisia 

Emergenza infermieri in l’Emilia Romagna li assume da Albania, India e Tunisia 

L’emergenza infermieri in Emilia-Romagna (ma anche nel resto d’Italia) diventa sempre più critica

Secondo i dati forniti dalla Federazione nazionale delle professioni infermieristiche sarebbero almeno 60mila. La carenza si è acuita con la pandemia che ha assorbito la totalità degli infermieri delle strutture socio sanitarie.

La ricerca si concentra all’estero e dopo il reclutamento dalla Tunisia e India a marzo, ora si guarda all’Abania.

Per ora sono 35 gli infermieri arruolati nelle strutture del consorzio Solco di Ravenna, che gestisce dieci case residenza per anziani, otto centri diurni e servizi a domicilio: 600 ospiti, il 90% dei posti accreditati con il pubblico. L’emergenza è diventata ormai cronica, spingendo le strutture socio sanitarie reclutarli fuori dall’Italia. 

Per chi accettava pronto un contratto a tempo indeterminato ed il pagamento del viaggio, dell’alloggio per due anni, del corso di lingua. Costo per portarli qui: diecimila euro ciascuno.

Antonio Buzzi, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Emilia-Romagna, è a capo del consorzio. E spiega: “Il problema del personale si è acuito con la pandemia, quando il pubblico ha assunto moltissimi infermieri attingendo purtroppo da quelli delle realtà impegnate nei servizi per gli anziani. Ma noi non potevamo stare a guardare”.

Attraverso agenzie e ordini professionali dei Paesi di provenienza, il Consorzio ha trovato 35 infermieri da Tunisia, India e Albania. “Ovviamente abbiamo cercato nelle zone che garantivano una formazione analoga a quella italiana. Il percorso è stato pieno di ostacoli burocratici: bisogna coinvolgere la questura, la prefettura, l’ispettorato del lavoro, servono i permessi di soggiorno”.

Mesi di lavoro hanno portato a un primo risultato: “I primi 24 sono già arrivati, ne mancano 11 dall’Albania, stiamo cercando di ultimare l’iter. Oltre all’assunzione a tempo indeterminato, l’investimento è stato di circa 10 mila euro a lavoratore. Spese che comprendono il biglietto aereo, la traduzione di tutti i documenti, l’appartamento messo a disposizione da noi per i primi due anni, la necessità di seguirli se hanno bisogno di fare il ricongiungimento familiare”.

Risultato: su 100 infermieri in organico, 35 arriveranno dall’estero per accudire gli anziani della Romagna. A loro si aggiungono 700 operatori socio sanitari. “È ovvio che sarebbe importante reperire questi professionisti in Italia, soprattutto per ruoli così delicati. Ma dal momento che qui non esistono, abbiamo la necessità di trovarli dove sono disponibili. Capisco perché è stato fatto in Calabria con i medici da Cuba”.

Redazione NurseTimes

Fonte: La Repubblica

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Alvisa Palese, Professoressa ordinaria in Scienze Infermieristiche, nuova presidente della Conferenza dei corsi di laurea delle professioni sanitarie 

Alvisa Palese, Professoressa ordinaria in Scienze Infermieristiche, nuova presidente della Conferenza dei corsi di laurea delle professioni sanitarie 

Alvisa Palese, Professoressa ordinaria in Scienze Infermieristiche generali, cliniche e pediatriche all’Università degli Studi di Udine, è la nuova Presidente della Conferenza Permanente dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie per il triennio 2022-2024.

L’elezione è avvenuta all’unanimità nel corso dell’ultima riunione della Conferenza (presso l’Università degli Studi di Verona il 17 e 18 giugno) e Alvisa Palese succede a Luisa Saiani, ora Past President, alla guida della Conferenza che include tutti i Corsi di Laurea dei 22 profili professionali dell’area sanitaria e le relative classi di Laurea Magistrale.

La Conferenza è organizzata nell’Ufficio di Presidenza, nella Giunta e in 27 diverse Commissioni Nazionali che istruiscono e sviluppano le istanze via via emergenti dei Corsi di Studio.

Nella sua presenza più che ventennale, ha svolto e continuerà a svolgere un importante ruolo di indirizzo e confronto sulle problematiche didattiche, di progettazione formativa e di interfaccia con i livelli istituzionali con l’obiettivo di elevare la qualità formativa dei Corsi di Laurea e dei Corsi di Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie.

Inoltre, nel nuovo modello di sanità e di assistenza disegnato con il PNRR, è fondamentale l’interprofessionalità che la Conferenza continuerà a sviluppare e sostenere con forza.

Nel passaggio di testimone, la Professoressa Saiani, afferma che “L’elevato profilo scientifico e l’esperienza maturata in questi anni nel ruolo di Segretaria Generale della Conferenza,   nonché  la  fervida creatività della prof.ssa Alvisa Palese, favoriranno lo sviluppo di nuove sinergie tra i Corsi di Laurea delle 22 professioni sanitarie.”

La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche augura buon lavoro alla Professoressa Palese ed alla nuova Giunta della Conferenza nonché ai colleghi ed alle colleghe eletti/e nelle Commissioni, alla quale assicura di poter contare sulla sua collaborazione e sul lavoro di squadra della FNOPI.

Redazione NurseTimes

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Volpe (Opi Taranto): la condizione del Corso di laurea in Infermieristica è disastrosa

Volpe (Opi Taranto): la condizione del Corso di laurea in Infermieristica è disastrosa

Il Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di TarantoDott. Pierpaolo Volpe denuncia la disastrosa condizione del Corso di laurea in Infermieristica nella Provincia Jonica

Numerosi sono stati gli interventi sul tema delicato dell’Università nella Città dei due mari, ma nessuno affronta e fornisce soluzioni al problema dei Corsi di laurea nelle Professioni sanitarie.Oltre un anno fa come OPI Puglia abbiamo consegnato un dossier sia al Magnifico Rettore dell’Università di Bari, sia ai tecnici e politici della Regione Puglia, tra cui l’ex Assessore Lopalco, in cui sono stati comparati i requisiti di accreditamento di un Corso di laurea con la condizione effettiva in cui versano i vari Poli formativi nella Regione Puglia.

La condizione del Corso di laurea in Infermieristica nella Provincia Jonica è disastrosa, una delle peggiori, se non la peggiore in Puglia.Il prezioso documento è frutto del contributo tecnico del gruppo di lavoro dell’OPI Bari che si occupa di formazione universitaria.L’Università è una cosa seria, ha delle regole ed è sottoposta a vincoli regolamentari e di accreditamento previsti dalle leggi dello Stato, pertanto quando si affronta il problema bisogna parlare con dati alla mano e nel merito delle questioni.

Gli OPI delle Regione Puglia hanno fornito nel dettaglio le criticità dei Corsi di laurea, tra cui quelle di Taranto, ora spetta ai tecnici della regione, alla ASL e all’Università risolvere il problema.Una cosa è certa: siamo in attesa di risposte da più di un anno.

Il Presidente Emiliano nell’ultimo incontro sui Corsi di laurea nelle Professioni sanitarie tenutosi a Bari il 12 maggio scorso, si è speso in prima persona per trovare soluzioni ed a lui che mi rivolgo chiedendo un intervento deciso e risolutore.

L’attuale Corso di laurea di Taranto è sprovvisto di un’aula per le esercitazioni pratiche, manca la rete UNIBA per l’accesso alla Biblioteca online, mancano i personal computer (per almeno 60 iscritti sono richiesti 12 PC) e parte delle attrezzature didattiche, manca una sala riunioni ecc.Ho apprezzato molto lo sforzo del Senatore Mario Turco sulla grande opera Banca dei Saperi, ma ora dobbiamo concentraci anche sui Corsi di laurea nelle Professioni sanitarie.Non spetta a me stabilire se è giusto o meno traslare la formazione universitaria al San Cataldo, ma una cosa spetta a me dirla: ridare dignità al Corso di laurea in Infermieristica e a quello delle altre Professioni sanitarie.

Non è possibile far finta di nulla e parlare solo di Scuola di Medicina, con tutta l’importanza che questo Corso di laurea ha per la Città di Taranto.Non possiamo però creare studenti di serie A e studenti di serie B (se non addirittura di serie C) nella medesima Facoltà Universitaria, su questo punto ho già avuto modo di intervenire.Se non creiamo spazi idonei per ampliare il numero di posti al Corso di laurea come possiamo adempiere al PNRR? Come riempiremo il San Cataldo?

Per adempiere al PNRR servono subito 70-80 mila Infermieri, dove li troviamo se in Italia formiamo e abilitiamo circa 17 mila Infermieri all’anno e il numero dei pensionamenti tende sempre a crescere? Siano consapevoli che dei 17 mila posti messi a concorso dalle Università italiane per le Professioni sanitarie molti non vengono coperti, come avvenuto a Roma “Tor Vergata”?La situazione è complessa e va letta in una situazione di “insieme”.

In Puglia a fronte del fabbisogno di 2000 posti proposti al Ministero e autorizzati, ne riusciamo a coprire più della metà.

Se non individuiamo sin da ora sedi idonee, come amplieremo i posti dell’Università pubblica nei prossimi? Tutti interrogativi privi di risposte da parte della politica e dall’Università.

Per queste ragioni ho già richiesto una audizione in III Commissione sanità, già sollecitata dal Consigliere regionale e comunale Vincenzo Di Gregorio e chiederò al Sindaco di Taranto e all’intero Consiglio comunale un intervento deciso a tutela della formazione universitaria nella nostra Città.

Come Ordine continueremo certamente a vigilare e se necessario ad interessare della problematica relativa ai requisiti di accreditamento il MIUR e l’ANVUR richiedendo un’indagine ispettiva.

Redazione Nurse Times

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INAIL: selezione pubblica per 75 infermieri. Ecco come inviare la domanda

INAIL: selezione pubblica per 75 infermieri. Ecco come inviare la domanda

L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha emanato due bandi di concorso – archivio concorsi – i bandi della procedura comparativa e di verifica di idoneità, per titoli e colloquio per l’assunzione di 170 tra medici e infermieri. L’avviso era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 64 del 12 agosto 2022,

I concorsi INAIL che saranno banditi sono finalizzati, nello specifico, alla copertura dei seguenti posti di lavoro:

n. 97 posti nel profilo di dirigente medio di primo livellon. 75 posti nel profilo di infermiereLe risorse selezionate saranno assunte con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, per un periodo di 3 anni (36 mesi).

Le domande di partecipazione devono essere presentate con modalità telematica, tramite l’apposita procedura che è attiva sul portale web INAIL, dalle ore 8.00 del 23 agosto 2022 fino alle ore 17.00 del 6 settembre 2022, al seguente indirizzo: 

https://www.inail.it/cs/internet/istituto/amministrazione-trasparente/bandi-di-concorso/ammt-concorso-bando-75-infermieri-tdeterminato.html

Per poter visualizzare i bandi clicca qui.

Info Concorso: dcrisorseumane@postacert.inail.it

Redazione NurseTimes

Allegati

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Infermieri della Polizia di Stato equiparati ai colleghi della Sanità pubblica e privata 

Infermieri della Polizia di Stato equiparati ai colleghi della Sanità pubblica e privata 

Un decreto del ministro dell’Interno equipara dopo oltre 35 anni gli infermieri della Polizia di Stato ai colleghi della Sanità pubblica e privata

Gli infermieri della Polizia di Stato sono equiparati ai loro colleghi del Servizio sanitario nazionale: anche per loro vale ora il profilo professionale del 1994 che finora non era operativo, ed era ancora in vigore un mansionario previsto dal precedente decreto del 1985 che la nuova norma abroga esplicitamente a far data dalla sua pubblicazione.

A stabilirlo è il decreto del ministro dell’Interno 21 luglio 2022, pubblicato sul Bollettino Ufficiale del personale del ministero il 22 agosto 2022.

Il decreto fa riferimento anche al rispetto del Codice deontologico e, oltre all’applicazione delle altre previsioni del profilo professionale, assegna all’infermiere la responsabilità nel funzionamento delle sale mediche, prevede la sua collaborazione all’attività delle commissioni mediche di selezione e di quelle per la verifica della permanenza dei requisiti psico-fisici di idoneità per il personale in servizio della Polizia di Stato e di altre amministrazioni dello Stato, nell’ambito delle specifiche competenze professionali e, tra l’altro, la sua partecipazione, anche  ai servizi operativi quali quelli di soccorso, ordine e sicurezza pubblica, di prevenzione e contrasto di condotte illegali o illecite, svolti anche in collaborazione con altri settori dell’Amministrazione e garantisce l’assistenza sanitaria nelle attività addestrative/esercitative del personale”.

La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha espresso la massima soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo a cui ha contribuito anche grazie alla commissione tecnica costituita a livello ministeriale:

“Ringraziamo il ministro dell’interno e l’attuale Direttore Centrale di Sanità della Polizia. Fabrizio Cipriani,  che ha saputo ascoltare le esigenze dei nostri professionisti, consentendo di raggiungere  questo risultato – afferma la FNOPI – che con il riconoscimento del profilo professionale anche per gli infermieri della Polizia di Stato, rappresenta la giusta e indispensabile equiparazione a livello di competenze e responsabilità con gli altri colleghi che operano nella sanità pubblica e privata”.

“Il decreto è un ulteriore traguardo per gli infermieri della Polizia di Stato – commenta Maurizio Bellini, Ispettore Tecnico Infermiere della Polizia di Stato, Componente Esperto del Tavolo Tecnico in seno alla FNOPI per il terzo settore – dopo quelli raggiunti nell’arco degli anni come l’obbligatorietà dell’iscrizione all’ordine professionale, la qualifica di partenza ovvero il riconoscimento all’ingresso in amministrazione da una “grado” superiore per la categoria, la chiarezza dei titoli per l’esercizio e la denominazione di infermiere, l’incremento dell’organico che lentamente sta crescendo.

Traguardi importantissimi e necessari per affermare la specificità del lavoro infermieristico in settori delicati e fuori dai contesti abituali e la necessità di restare al passo coi tempi che un moderno servizio sanitario non può dimenticare”.

Redazione NurseTimes

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