by | Apr 30, 2022 | News
NurseTimes è l’unica Testata Giornalistica Sanitaria Italiana (Reg. Trib. Bari n. 4 del 31/03/2015) gestita da Infermieri, quotidiano divenuto punto di riferimento per tutte le professioni sanitarie
Sono numerose le tesi di laurea che arricchiscono il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale (redazione@nursetimes.org).
Ogni pubblicazione su NurseTimes è spendibile nei concorsi e avvisi pubblici.
La dott.Ssa Fucile Arianna laureatasi presso all’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli presenta la sua tesi dal titolo “L’infermiere di famiglia nel fine vita”.
ABSTRACT
I cambiamenti importanti della professione infermieristica dalla sua nascita fino ai giorni nostri, hanno evidenziato un importante impatto sui livelli di responsabilità, e sui confini di autonomia, i quali, dovrebbero contribuire a sottolineare la consapevolezza del ruolo dell’infermiere, la sua identità e la coscienza professionale.
I cambiamenti avvenuti nell’ambito professionale riconoscono l’importanza dei diritti fondamentali della persona dove l’infermiere collabora insieme ad altre figure professionali per garantire le profonde istanze etiche, oggi espresse a livello sociale, promuovendo un’idea di salute che oltre all’aspetto fisico, la caratterizzano sul piano psichico, relazionale e sociale.
Per gli infermieri questo significa la capacità di trovare nel Profilo Professionale e nel Codice Deontologico, elementi di riflessione e confronto per far sì che ci sia una consapevolezza dell’esercizio professionale, evitando un rischio del tutto evidente: quello di trascurare il paziente al di fuori dell’ospedale.
Nasce l’esigenza di una nuova figura infermieristica, l’Infermiere di Famiglia, un professionista che si prende carico dei bisogni del cittadino, attivando processi assistenziali personalizzati, in quanto è sempre maggiore la tendenza a ridurre la degenza ospedaliera e ad aumentare i servizi senza ricovero di assistenza infermieristica domiciliare e territoriale.
L’Infermiere di Famiglia che opera nel territorio rappresenta una realtà consolidata durante tutto il percorso assistenziale, includendo la promozione della salute, la prevenzione delle malattie, la riabilitazione e l’assistenza ai malati ed ai morenti.
A tal proposito, molti pazienti, nella fase terminale della loro malattia preferiscono rimanere a casa, in quanto rappresenta un luogo privilegiato per poter “andare via “in modo tranquillo. Il processo del morire, non è accettato come un evento della vita, il paziente affetto da una malattia terminale, sviluppa un meccanismo di autodifesa, in quanto comprende che procura ansia e dolore a chi lo circonda, infatti, quando ci troviamo in un contesto domiciliare il peso
maggiore dell’assistenza ricade sul coniuge, sui membri della famiglia o su altre persone significative.
L’Infermiere di Famiglia in questo caso ha il compito non solo di erogare assistenza al paziente terminale ma ha il compito di supportare i caregiver ed aiutarli ad accettare la perdita ed elaborazione del lutto.
Erogare assistenza ad un paziente terminale vuol dire assicurargli il sollievo dei sintomi, e migliorare la sua qualità di vita fino al suo termine e quella dei suoi familiari, tutelando la dignità e l’autonomia del malato, senza alcuna discriminazione, dandogli un adeguato sostegno sanitario e socioassistenziale attraverso sia le cure palliative che sono un insieme di interventi terapeutici, diagnostici ed assistenziali rivolti appunto alla persona malata caratterizzata da una malattia con prognosi infausta e che non risponde più a trattamenti specifici e al suo nucleo familiare, sia la terapia del dolore che sono un insieme di interventi volti ad applicare appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche, riabilitative, tra loro integrate, allo scopo di elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione ed il controllo del dolore.
I pazienti sembrano essere seguiti da un “sesto senso” a scegliere la persona che sarà per loro l’accompagnatore, che non è un ruolo da poco: l’accompagnatore deve farsi carico dei bisogni del malato, pur senza soccombere ad essi, e ciò significa condividerli, senza identificarsi completamente con lui.
In casi gravi in cui la famiglia non esiste o non è disponibile a farsi carico delle cure assistenziali, il Servizio Sanitario Nazionale offre, una rete nazionale, per le cure palliative e la rete nazionale per la terapia del dolore, volte a garantire la continuità assistenziale del malato dalla struttura ospedaliera a strutture territoriali ed assistenziali costituiti da figure professionali e dagli interventi diagnostici e terapeutici dedicati all’erogazione delle cure palliative ed al controllo del dolore nelle fasi avanzati delle malattie terminali.
Gli stadi avanzati di malattia e la fase terminale rappresentano uno dei momenti più difficili, per questo l’assistenza dovrebbe basarsi sulla conoscenza dettagliata
dei reali bisogni fisiologici, personali, emozionali, sociali, psicologici e spirituali del malato.
Diventare sensibili ai bisogni del morente, significa comprendere che necessita di una buona assistenza, che ha bisogno di calore umano, rispetto e coraggio per superare tutti i problemi che nascono dentro di lui nella coscienza della morte.
I diritti del paziente morente prevedono che il paziente riceva l’aiuto necessario a scegliere da chi e dove vogliono ricevere le cure di fine vita.
Lo scopo della tesi è quello di valutare le conoscenze degli Infermieri nel campo delle Cure Palliative e del fine vita. Definire un identikit dell’Infermiere di Famiglia e del suo ruolo nell’ambito della rete delle strutture territoriali dove eroga assistenza.
Fucile Arianna
Allegato
Tesi: “L’infermiere di famiglia nel fine vita”
Rinnovo contratto infermieri: facciamo il punto della situazione con Cgil Cisl e Uil
La dott.ssa Fucile presenta la tesi “L’infermiere di famiglia nel fine vita”
Il disturbo bipolare: cause, sintomi, diagnosi e trattamento
Corruzione all’Asp Ragusa: dirigente medico tra gli indagati
Multa agli over 50 non vaccinati contro il Covid: non mancano i reclami
L’articolo La dott.ssa Fucile presenta la tesi “L’infermiere di famiglia nel fine vita” scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.
by | Apr 30, 2022 | News
Nel disturbo bipolare (in passato chiamato sindrome maniaco-depressiva), gli episodi di depressione si alternano a episodi maniacali o a una forma meno grave detta ipomania. La mania è caratterizzata da un’eccessiva attività fisica e da una sensazione di esaltazione estrema, notevolmente sproporzionate rispetto alla situazione.
Nel disturbo bipolare sono probabilmente coinvolti fattori ereditari.
Gli episodi di depressione e mania possono verificarsi separatamente o insieme. Il soggetto presenta uno o più periodi di estrema tristezza e perdita d’interesse nella vita e uno o più periodi di esaltazione, grande energia e spesso irritabilità, con periodi di umore relativamente normale tra gli episodi. La diagnosi del medico si basa sul quadro sintomatologico.
I farmaci che stabilizzano l’umore, come il litio e alcuni farmaci anticonvulsivanti e, talvolta, la psicoterapia, possono aiutare.
Il disturbo bipolare viene così definito perché comprende due estremi, o poli, dei disturbi dell’umore, la depressione e la mania. Colpisce, con diversa intensità, circa il 4% della popolazione statunitense. Il disturbo bipolare colpisce allo stesso modo sia gli uomini che le donne. Il disturbo bipolare generalmente si presenta negli adolescenti, nei ventenni o nei trentenni. Il disturbo bipolare nei bambini è raro.
I principali disturbi bipolari si classificano in:
Disturbo bipolare I: il soggetto ha avuto almeno un episodio maniacale completo (tale da inibirgli la normalità funzionale o che abbia incluso allucinazioni) e solitamente episodi depressivi.Disturbo bipolare II: il soggetto ha presentato episodi depressivi maggiori, almeno un episodio maniacale grave (ipomania), ma nessun episodio maniacale completo.Tuttavia, alcuni soggetti hanno episodi che ricordano il disturbo bipolare ma sono più lievi e non rispondono ai criteri specifici previsti per il disturbo bipolare I o II. Tali episodi vengono classificati come disturbo bipolare non specificato o disturbo ciclotimico.
Cause
La causa esatta del disturbo bipolare non è nota. Si ritiene che l’ereditarietà sia coinvolta nello sviluppo del disturbo bipolare. Inoltre, determinate sostanze prodotte dall’organismo, come i neurotrasmettitori norepinefrina o serotonina, potrebbero non essere regolate normalmente. (i neurotrasmettitori sono sostanze che le cellule nervose utilizzano per comunicare).
Il disturbo bipolare talvolta insorge dopo un evento stressante, oppure un tale evento può scatenare un altro episodio. Tuttavia, non è stata dimostrata alcuna relazione di causalità.
I sintomi maniacali del disturbo bipolare possono manifestarsi in alcune altre patologie, ad esempio in presenza di livelli elevati di ormoni tiroidei (ipertiroidismo). Inoltre, gli episodi maniacali possono essere causati o scatenati da sostanze quali cocaina e anfetamine.
Sintomi del disturbo bipolare
Nel disturbo bipolare, gli episodi sintomatici si alternano a periodi praticamente privi di sintomi (remissioni). Gli episodi possono durare da poche settimane a 3-6 mesi. I cicli (dalla data di insorgenza di un episodio alla data di quello successivo) hanno durata variabile. Alcuni soggetti presentano episodi infrequenti, magari solo due nell’arco della vita, mentre altri accusano oltre quattro episodi l’anno (disturbo bipolare a cicli rapidi). Nonostante questa grande variabilità, la durata del ciclo per ciascuna persona è relativamente regolare.
Gli episodi consistono di depressione, mania o mania meno grave (ipomania). Solo una minoranza dei soggetti alterna episodi di mania e depressione in ciascun ciclo. Nella maggior parte dei casi, uno dei due episodi è parzialmente predominante.
I soggetti con disturbo bipolare possono tentare o compiere il suicidio. Nel corso della vita, presentano un rischio 15 volte maggiore di compiere il suicidio rispetto alla popolazione generale.
Depressione
La depressione nel disturbo bipolare assomiglia alla depressione unipolare. Il soggetto si sente eccessivamente triste e perde interesse nelle proprie attività, pensa e agisce lentamente, può dormire più del solito, l’appetito e il peso possono aumentare o diminuire, e può essere sopraffatto dal senso di inutilità e di colpa. Potrebbe non essere in grado di concentrarsi o prendere decisioni.
I sintomi psicotici (come allucinazioni e fissazioni) sono più comuni nella depressione che accompagna il disturbo bipolare che nella depressione unipolare.
Mania
Gli episodi maniacali terminano più bruscamente rispetto a quelli di depressione e sono solitamente più brevi, della durata di una settimana o poco più.
Il soggetto si sente esuberante ed è visibilmente più energico, euforico o irritabile, e può anche sentirsi troppo sicuro di sé, agire o vestirsi in modo stravagante, dormire poco e parlare più del solito. I suoi pensieri si accavallano rapidamente. Il soggetto è facilmente distratto e passa continuamente da un argomento a un altro o da un’occupazione a un’altra; si dedica a un’attività dopo l’altra (impegni di lavoro, scommesse o comportamenti sessuali pericolosi), senza pensare alle conseguenze (come perdita di denaro o lesioni). Tuttavia, il soggetto spesso tende a credere di essere nel migliore stato mentale possibile e manca della capacità di comprendere la propria condizione. Tale mancanza, insieme alla grande capacità di agire può renderlo impaziente, invadente, sfacciato e aggressivamente irritabile quando infastidito. Ciò porta a problemi nelle relazioni sociali e a una sensazione di ingiustizia o di persecuzione.
Alcuni soggetti hanno allucinazioni, ossia vedono o sentono cose che non ci sono.
La psicosi maniacale è una forma estrema di mania. Il soggetto presenta sintomi psicotici che assomigliano a quelli presenti nella schizofrenia. Può avere manie di grandezza estreme, come credere di essere Gesù. Altri possono sentirsi perseguitati, come essere ricercati dall’FBI. Il livello di attività aumenta notevolmente; il soggetto può correre ovunque gridando, bestemmiando o cantando. L’attività psico-fisica può essere talmente alterata che vi è una completa perdita di ideazione coerente e comportamento adeguato (mania delirante), che provoca un estremo esaurimento. Un soggetto così colpito richiede un trattamento immediato.
Ipomania
L’ipomania non è grave quanto la mania. Il soggetto si sente allegro, necessita di poco sonno ed è mentalmente e fisicamente attivo.
Per alcuni soggetti, l’ipomania è uno stato produttivo. Ci si sente pieni di energia, creativi e fiduciosi, spesso si hanno riscontri positivi nelle situazioni sociali e non si desidera necessariamente abbandonare questa condizione appagante. Altri soggetti affetti da ipomania, comunque, si distraggono e si irritano con facilità, talvolta con scatti d’ira. Il soggetto spesso prende impegni che non può mantenere o inizia progetti che poi non porta a termine e cambia rapidamente umore; può riconoscere queste reazioni ed esserne turbato, proprio come le persone che gli stanno intorno.
Episodi misti
Quando la depressione e la mania o l’ipomania si verificano in un unico episodio, il soggetto può improvvisamente mettersi a piangere nel corso di un momento di esaltazione oppure i suoi pensieri possono iniziare a galoppare durante la depressione. Spesso, il soggetto va a letto depresso e si sveglia di primo mattino sentendosi esaltato ed energico.
Il rischio di suicidio negli episodi misti è particolarmente elevato.
Diagnosi
Valutazione medica
A volte esami di sangue e urina per individuare eventuali altri disturbi
La diagnosi di disturbo bipolare si basa su un elenco specifico di sintomi (criteri). Tuttavia, il soggetto affetto da mania può non riferire correttamente i propri sintomi perché ritiene di non avere problemi. Per tale motivo, il medico spesso deve ottenere informazioni dai famigliari. Il soggetto e i suoi famigliari possono utilizzare un breve questionario che li aiuti a valutare i rischi di disturbo bipolare (vedere Questionario sui disturbi dell’umore).
Inoltre, il medico chiede al soggetto se ha pensieri suicidi, esamina i farmaci assunti per controllare se uno di essi possa contribuire ai sintomi e controlla se vi siano segni di altre patologie in grado di sostenere la sintomatologia. Ad esempio, può richiedere esami del sangue per controllare la presenza di ipertiroidismo ed esami del sangue o delle urine per verificare l’uso di sostanze psicotrope.
Il medico determina se il soggetto presenta episodi maniacali o depressivi in modo tale da somministrare il trattamento corretto.
Trattamento
DrugsPsicoterapiaEducazione e supportoPer la mania o la depressione grave, spesso è necessario il ricovero. Anche se la mania è meno grave, potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale se il soggetto ha tendenze suicide, tenta di farsi del male o di farne agli altri, oppure ha altri problemi gravi (come un disturbo da uso di alcol o di altre sostanze). La maggior parte dei soggetti affetti da ipomania può essere trattata senza ricovero. I soggetti che presentano cicli rapidi sono più difficili da trattare. Senza trattamento, il disturbo bipolare si ripresenta in quasi tutti i soggetti.
Il trattamento può comprendere:
Farmaci per stabilizzare l’umore (stabilizzatori dell’umore), come il litio e alcuni farmaci anticonvulsivantiFarmaci antipsicoticiAlcuni antidepressiviPsicoterapiaEducazione e supportoTerapia elettroconvulsivante, talvolta usata quando gli stabilizzatori dell’umore non alleviano la depressione.Fototerapia, che può essere utile nel trattamento del disturbo bipolare stagionale (che presenta alcune caratteristiche comuni con il disturbo affettivo stagionale)Litio
Il litio può ridurre i sintomi maniacali e depressivi e in molti soggetti con disturbo bipolare aiuta a evitare i cambiamenti d’umore. Poiché il litio richiede da 4 a 10 giorni per avere effetto, per controllare l’ideazione e l’attività frenetiche spesso si somministra un farmaco che agisce più rapidamente, come un anticonvulsivante o un antipsicotico più recente (di seconda generazione). I soggetti con anamnesi familiare di disturbi bipolari tipici sono più inclini a rispondere al litio.
Il litio può avere effetti collaterali, può causare sonnolenza, confusione, spasmi involontari (tremori), spasmi muscolari, nausea, vomito, diarrea, sete, diuresi eccessiva e aumento ponderale. Spesso l’acne o la psoriasi del soggetto peggiorano. Tuttavia, questi effetti collaterali sono di solito temporanei e il medico può ridurli o mitigarli aggiustando il dosaggio. Talvolta, l’assunzione di litio va sospesa a causa degli effetti collaterali, che scompaiono dopo la sospensione.
Il medico controlla il livello di litio nel sangue con regolari esami del sangue, perché se i livelli sono troppo elevati è più probabile che insorgano effetti collaterali. L’uso a lungo termine del litio può abbassare i livelli dell’ormone tiroideo (ipotiroidismo) e compromettere la funzione renale. Per tale motivo, devono venire effettuati regolarmente esami del sangue per monitorare la funzionalità tiroidea e renale e si somministra la dose minima efficace.
La tossicità da litio si manifesta quando il tasso di litio nel sangue è estremamente elevato. Può causare cefalea persistente, confusione mentale, sonnolenza, convulsioni e anomalie del ritmo cardiaco. Nelle seguenti circostanze, è più probabile che si verifichi tossicità:
Persone anzianePersone con funzione renale compromessaPersone che hanno perso molto sodio attraverso vomito, diarrea, o uso di diuretici (che fanno espellere ai reni più acqua e sodio con le urine)Le donne che desiderano una gravidanza devono sospendere l’assunzione di litio perché, in rari casi, può provocare malformazioni cardiache nel feto.Farmaci anticonvulsivanti
Gli anticonvulsivanti come il valproato e la carbamazepina stabilizzano l’umore. Possono essere usati per trattare la mania quando si presenta per la prima volta o per trattare sia la mania sia la depressione quando insorgono contemporaneamente (episodio misto). A differenza del litio, questi farmaci non danneggiano i reni, tuttavia la carbamazepina può provocare una notevole riduzione della conta eritrocitaria e leucocitaria. Sebbene sia raro, il valproato può danneggiare il fegato (principalmente nei bambini) oppure danneggiare gravemente il pancreas. Con un attento monitoraggio medico, questi problemi possono essere rilevati in tempo. Il valproato non è consigliato nelle donne con disturbo bipolare in stato di gravidanza o di allattamento al seno, poiché pare che aumenti i rischi di difetti genetici al cervello o al midollo spinale (difetti del tubo neurale), disturbo da deficit di attenzione/iperattività e di autismo nel feto. Il valproato e la carbamazepina possono essere utili, specialmente se il soggetto non ha risposto ad altri trattamenti.
Talvolta, la lamotrigina viene usata per controllare gli sbalzi di umore e trattare la depressione. La lamotrigina può provocare una grave eruzione cutanea. Raramente, l’eruzione cutanea si evolve nella sindrome di Stevens-Johnson, che è potenzialmente fatale. Assumendo lamotrigina, il soggetto deve controllare l’eventuale insorgenza di nuove eruzioni cutanee (in particolare nella zona intorno all’ano e ai genitali), febbre, ingrossamento ghiandolare, afte in bocca o sugli occhi, e gonfiore delle labbra o della lingua, riferendo tutto al medico. Per ridurre i rischi di sviluppare questi sintomi, il medico deve seguire scrupolosamente lo schema consigliato per l’aumento della dose. L’assunzione del farmaco inizia con un dosaggio relativamente basso, che viene lentamente aumentato (nel corso di qualche settimana) fino alla dose di mantenimento consigliata. In caso di sospensione della dose per almeno tre giorni, lo schema di incremento graduale deve essere ricominciato.
Antipsicotici
Gli episodi maniacali sono sempre più trattati con gli antipsicotici di seconda generazione, perché agiscono rapidamente e il rischio di effetti collaterali gravi è inferiore rispetto a quello di altri farmaci usati per trattare il disturbo bipolare. Tra questi farmaci si annoverano aripiprazolo, lurasidone, olanzapina, quetiapina, risperidone, ziprasidone e cariprazina.
Per la depressione bipolare, determinati antipsicotici potrebbero essere la scelta migliore. Alcuni di essi vengono somministrati con un antidepressivo.
Gli effetti collaterali a lungo termine degli antipsicotici comprendono l’aumento ponderale e la sindrome metabolica. La sindrome metabolica è un eccesso di grasso nell’addome con ridotta sensibilità agli effetti dell’insulina (resistenza all’insulina), iperglicemia, livelli di colesterolo anomali e ipertensione arteriosa. Il rischio di tale sindrome può essere minore con l’aripiprazolo e lo ziprasidone.
Antidepressivi
Alcuni antidepressivi vengono talvolta usati per il trattamento della depressione grave in soggetti affetti da disturbo bipolare, ma la questione è controversa. Pertanto questi farmaci vengono usati solo per brevi periodi e generalmente sono somministrati in associazione a un farmaco stabilizzatore dell’umore o ad un antipsicotico atipico.
Altri trattamenti
La terapia elettroconvulsivante (TEC, talvolta definita “terapia con elettroshock”) viene talvolta utilizzata per la depressione e la mania resistenti al trattamento.
La fototerapia, in cui i soggetti guardano luci intense che simulano luce solare, può essere utile nel trattamento del disturbo bipolare I o II stagionale (con depressione nel periodo autunno-inverno e ipomania nel periodo primavera-estate) o non stagionale. È probabilmente più utile quando utilizzata per integrare altri trattamenti.
La stimolazione magnetica transcranica, in cui un dispositivo applica un campo magnetico innocuo sulla testa, viene usata nel trattamento della depressione grave resistente e si è dimostrata efficace anche nel trattamento della depressione bipolare.
Psicoterapia
La psicoterapia viene spesso consigliata ai soggetti in terapia con farmaci stabilizzatori dell’umore, soprattutto per aiutarli a seguire il trattamento come indicato.
La terapia di gruppo spesso aiuta i soggetti e i/le loro partner o i famigliari a comprendere il disturbo bipolare e i suoi effetti.
La psicoterapia individuale può aiutare il soggetto a comprendere come convivere al meglio con i problemi della vita di tutti i giorni.
Educazione e supporto
Conoscere gli effetti dei farmaci usati per trattare il disturbo può aiutare il soggetto ad assumerli come prescritto. Il soggetto potrebbe avere remore ad assumere i farmaci perché ritiene che lo rendano meno attivo e creativo. Tuttavia, una creatività ridotta è alquanto rara perché gli stabilizzatori dell’umore di solito consentono di ottenere risultati migliori sul lavoro, a scuola, nelle relazioni interpersonali e nelle attività artistiche.
Il soggetto deve apprendere come riconoscere i sintomi non appena insorgono, nonché i modi per evitare la loro insorgenza. Ad esempio, può essere d’aiuto non assumere sostanze stimolanti (come la caffeina e la nicotina) e l’alcol, nonché dormire a sufficienza.
Il medico o lo psicoterapeuta possono parlare con il soggetto riguardo alle conseguenze delle sue azioni. Ad esempio, se il soggetto è incline agli eccessi sessuali, si forniscono informazioni su come le sue azioni possono influire sul matrimonio, nonché sui rischi sanitari della promiscuità, in particolar modo l’AIDS. Se il soggetto tende a spendere troppo, si può consigliare di far gestire le sue finanze a un familiare di fiducia.
È importante per i famigliari comprendere il disturbo bipolare, essere coinvolti nel trattamento e fornire supporto.
I gruppi di sostegno possono aiutare a fornire uno spazio di dibattito in cui condividere le proprie esperienze e i propri sentimenti.
Redazione NurseTimes
Fonte: www.msdmanuals.com
Rinnovo contratto infermieri: facciamo il punto della situazione con Cgil Cisl e Uil
La dott.ssa Fucile presenta la tesi “L’infermiere di famiglia nel fine vita”
Il disturbo bipolare: cause, sintomi, diagnosi e trattamento
Corruzione all’Asp Ragusa: dirigente medico tra gli indagati
Multa agli over 50 non vaccinati contro il Covid: non mancano i reclami
L’articolo Il disturbo bipolare: cause, sintomi, diagnosi e trattamento scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.
by | Apr 30, 2022 | News
Crociere e altri regali in cambio di prescrizioni di farmaci e integratori.
Al termine di una complessa e articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa e riguardante sette professionisti del settore sanitario e due società, i carabinieri del Nas, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal gip presso il Tribunale di Ragusa, nei confronti di un dirigente medico specialista ortopedico in servizio presso le Asp di Ragusa, Catania ed Enna e di tre imprenditori, nonché di una dipendente di un’azienda fornitrice di ausili ortopedici con sedi legali e operative a Ragusa ed Enna.
Per il dirigente medico il provvedimento ha previsto l’applicazione della misura della sospensione dal pubblico ufficio o servizio, con inibizione per sei mesi di tutte le attività inerenti la sua qualifica svolte nelle citate aziende sanitarie e Inail. Per gli altri ha previsto invece il divieto di esercitare attività imprenditoriali per quattro mesi, così come dell’esercizio di uffici direttivi e di ogni altra attività inerente l’esercizio delle società e lavorativa. Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo di corruzione, truffa, falso e altro.
Contestualmente all’esecuzione di tali misure è stata eseguita, a carico dei cinque indagati e delle due società coinvolte nell’indagine, anche una misura cautelare reale, con il sequestro preventivo per equivalente della somma di circa 42.000 euro, quale profitto dei delitti commessi. Nel medesimo procedimento sono anche indagati un infermiere dell’Asp Ragusa e una dipendente di una delle due società coinvolte nell’indagine, entrambe ritenute responsabili a vario titolo di falso ed altro.
L’indagine trae origine da altre attività investigative, coordinate sempre dalla Procura della Repubblica di Ragusa e svolte dal Nas di Ragusa, sulla “corruzione dei pubblici dipendenti nel comparto sanitario”, che hanno già visto coinvolti in precedenti operazioni diversi dirigenti medici del centro Ibleo. Le attuali accuse riguardano false attestazioni sanitarie rilasciate dal dirigente medico, dipendente dalle strutture pubbliche, in cambio di ingiusti profitti corruttivi elargiti dai titolari di un’officina ortopedica, per l’erogazione di ausili ortopedici e dalla ditta di distribuzione di prodotti cosmetici, per la fornitura di creme e integratori alimentari.
Dalle investigazioni, sviluppate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, ambientali/video, servizi di osservazione, pedinamenti e dall’acquisizione e analisi di centinaia di documenti, sono emersi numerosi atti corruttivi e raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.
In particolare, nel corso dell’attività investigativa è emerso il seguente modus operandi:
L’ortopedico, abusando della propria funzione, nell’ambito delle visite eseguite presso il poliambulatorio dell’Asp di Ragusa, prescriveva ai pazienti, in modo continuativo e sistematico, prodotti (presidi ed ausili ortopedici, creme ed integratori alimentari) distribuiti dalle ditte corruttrici, indirizzando gli stessi presso le sedi delle citate aziende dislocate in Enna, Ragusa e Catania, con la finalità di procurare intenzionalmente a queste ultime un ingiusto vantaggio patrimoniale, illecito, accertato pari a € 42.000, ricevendo in cambio, previo concerto, utilità di vario genere dagli amministratori dell’officina ortopedica: lavori di ristrutturazione di un suo immobile sito a Catania; l’acquisto degli arredi, attrezzature e macchinari di lavoro da collocare presso i locali; l’ingaggio della moglie alle dipendenze della ditta; la corresponsione di altre utilità quali ad esempio il saldo del conto per l’acquisto di bottiglie di vino presso una enoteca; l’acquisto di una scrivania ed una libreria;
E dalla ditta di commercializzazione di integratori e creme: il pagamento di una crociera; l’acquisto di mobilia varia per arredare la dimora estiva dell’ortopedico. In questa circostanza le intercettazioni ambientali hanno fatto emergere il fatto che il corruttore avrebbe voluto corrispondere denaro contante, ma il medico ha espressamente richiesto l’acquisto di mobili corrispondenti al valore del prezzo corruttivo.
I soci amministratori, la dipendente dell’officina ortopedica, quali istigatori, il sanitario unitamente ad un infermiere dell’Asp di Ragusa, quali esecutori, formavano falsamente i moduli contenenti la prescrizione di presidi/ausili ortopedici, annotando i nominativi dei pazienti sul registro cartaceo delle visite, attestando, contrariamente al vero, di aver sottoposto a visita, stilando le relative diagnosi, i beneficiari delle prescrizioni mediche. Inoltre attestavano falsamente di avere effettuato i relativi collaudi, pur in carenza delle necessarie visite di verifica della congruità dei presidi/ausili ortopedici sui singoli pazienti.
Il sanitario, ponendo in essere artifizi e raggiri, inducendo in errore il proprio medico di famiglia mediante false rappresentazioni di malattie, in realtà, inesistenti, si faceva rilasciare la relativa falsa certificazione medica, che utilizzava per giustificare l’indebita assenza dal servizio, inducendo in errore l’Asp di Ragusa, conseguendo l’ingiusto profitto costituito dalla percezione della relativa retribuzione, con danno per il datore di lavoro. In questa fattispecie i militari del Nas accertavano, a seguito di servizi di pedinamento, numerosi episodi nei quali il medico era intento a svolgere attività fisica (footing) sul lungomare della propria città di residenza, nonché attività libero-professionale.
Redazione Nurse Times
Rinnovo contratto infermieri: facciamo il punto della situazione con Cgil Cisl e Uil
La dott.ssa Fucile presenta la tesi “L’infermiere di famiglia nel fine vita”
Il disturbo bipolare: cause, sintomi, diagnosi e trattamento
Corruzione all’Asp Ragusa: dirigente medico tra gli indagati
Multa agli over 50 non vaccinati contro il Covid: non mancano i reclami
L’articolo Corruzione all’Asp Ragusa: dirigente medico tra gli indagati scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.