Bari, suicidio al Policlinico: sotto accusa medici e direttore generale

Bari, suicidio al Policlinico: sotto accusa medici e direttore generale

Sette le persone finite nel mirino della Procura per la morte di un paziente che nel maggio 2019 si lanciò da una finestra.

Nuovi sviluppi processuali sulla morte di un paziente 56enne che il 19 maggio 2019 si lanciò da una finestra della sala d’attesa del padiglione di Neurologia del Policlinico di Bari. A conclusione delle indagini la Procura del capoluogo pugliese ha notificato sei avvisi di garanzia per omicidio colposo e uno per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Sette, dunque, le persone coinvolte, tra medici e dirigenti dell’ospedale. Tra queste il direttore generale Giovanni Migliore.

L’uomo era stato ricoverato il 14 maggio per una sincope e aveva riferito di attraversare un “periodo di stress legato a problematiche lavorative”. Secondo l’accusa, riuscì a lanciarsi nel vuoto, compiendo un volo di 13 metri, perché il padiglione risultava “privo di dispositivi di defenestramento”. Stando agli avvisi di garanzia notificati nelle ultime ore, il suicidio “faceva seguito a due fatti analoghi”, risalenti a gennaio e a ottobre 2015.

“Nonostante i due precedenti episodi di suicidio – si legge nel documento della Procura -, gli indagati avrebbero “omesso di verificare, come previsto dalla delibera del direttore generale, la puntuale applicazione delle procedure attuative della raccomandazione del ministero della Salute per la prevenzione del rischio di suicidio del paziente”.

Redazione Nurse Times

Bari, suicidio al Policlinico: sotto accusa medici e direttore generale
Arrestato Giuseppe Delicati: per il medico no vax c’è anche l’accusa di omicidio colposo
Approvato in Puglia il nuovo piano dei fabbisogni: subito assunzioni per 2481infermieri
Obbligo vaccinale per i sanitari: i chiarimenti del ministero sull’eventuale sospensione dal lavoro
La sindrome del tunnel carpale: sintomi, cause, diagnosi, cura e terapia
L’articolo Bari, suicidio al Policlinico: sotto accusa medici e direttore generale scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.

Arrestato Giuseppe Delicati: per il medico no vax c’è anche l’accusa di omicidio colposo

Arrestato Giuseppe Delicati: per il medico no vax c’è anche l’accusa di omicidio colposo

Si indaga sulla morte per Covid  di un paziente che avrebbe seguito i suoi consigli. La solidarietà dei no Green Pass torinesi e la condanna dell’Ordine di Macerata.

I carabinieri del Nas di Torino hanno arrestato il medico Giuseppe Delicati per errore determinato dall’altrui inganno e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. E’ inoltre accusato di omicidio colposo un relazione al decesso per Covid-19 di un torinese sulla settantina, senza nessuna patologia pregressa, avvenuto lo scorso 12 gennaio. La Procura ha disposto l’autopsia per chiarire le cause e il decorso della malattia, giungendo alla conclusione che l’uomo avrebbe seguito i consigli di Delicati su come curarsi. La vicenda è emersa nel corso delle indagini e avrebbe trovato conferma in alcune intercettazioni.

Le indagini sul dottore noto per le sue posizioni no vax erano iniziate nel settembre 2021, quando aveva manifestato pubblicamente le sue idee contrarie al vaccino anti-Covid ed era emerso un assembramento anomalo di utenti in coda all’esterno del suo studio di Borgaro Torinese. Delicati, 61 anni, è finito nei guai perché rilasciava certificati medici di esenzione dalla vaccinazione senza essere medico vaccinatore, ma era già finito nell’occhio del ciclone nell’ottobre 2020 per alcune esternazioni sul coronavirus e, soprattutto, sul vaccino antinfluenzale, che a suo parere rafforzava il virus. Frasi negazioniste che aveva affidato a un video circolato su diversi canali social e poi rimosso, che gli era valso una segnalazione all’Ordine dei medici di Macerata, al quale è iscritto sebbene da tempo lavorasse nello studio di Borgaro.

Un anno dopo, Delicati era stato sorpreso dai carabinieri a firmare un gran numero di esenzioni dal vaccino anti-Covid, benché non ne avesse i requisiti, anche a persone che non erano suoi pazienti e, tra questi, a personale sanitario, scolastico o appartenente alle forze dell’ordine, che così tentava di aggirare l’obbligo vaccinale. A gennaio l’Asl Torino 4 gli aveva revocato la convenzione con il Sistema sanitario nazionale, mandandolo in pensione anticipata.

Dopo l’arresto del medico, alcuni attivisti no Green Pass sono scesi in piazza a Torino per protestare. “Arrestare Delicati solo perché fedele al suo giuramento è quanto di più ignobile e infame possa operare un’istituzione – afferma Antonio Borrini, consigliere comunale di Settimo Torinese, da sempre vicino ai no Green Pass –. È evidente che ormai si è valicato il confine che distingue un Paese civile da un Paese dittatoriale”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Gianpiero Alaimo, responsabile del No Paura Day di Torino: “Questo Paese è ormai naufragato in uno dei suoi periodi più oscuri e drammatici dal punto di vista di civiltà e diritti”. Come pure le dichiarazioni di Marco Liccione, leader della Variante Torinese: “Hanno arrestato un medico che da anni faceva il proprio dovere. Quando si vuole e conviene, la giustizia è veloce. Noi daremo a Delicati tutto il sostegno che merita”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici di Macerata: “Sul piano umano sono dispiaciuto, perché il dottor Delicati non ha ascoltato i consigli dell’Ordine. E’ stato irremovibile sulle sue convinzioni. Nell’aprile 2021 lo avevamo già segnalato alla Procura di Ivrea per procurato allarme in seguito a un video negazionista su YouTube. Il dottor Delicati ha continuato nella sua attività ed è stato deferito per aver rilasciato alcuni certificati senza averne i requisiti e senza possederne la qualifica opportuna. Per tale attività era stato deferito alla commissione disciplinare dell’Ordine, che lo aveva sospeso per sei mesi. Nonostante il provvedimento, l’attività del dottor Delicati è continuata perché ha fatto ricorso in appello. Successivamente l’Ordine, nel dicembre del 2021, lo ha dichiarato inabile totalmente e permanentemente all’esercizio professionale, ponendolo pertanto in quiescenza anticipata.  La giustizia deve fare il suo corso, ma ricordo che le regole devono essere rispettate. Ripeto, sul piano umano sono dispiaciuto ma ognuno si assuma le proprie responsabilità”.

Redazione Nurse Times

Bari, suicidio al Policlinico: sotto accusa medici e direttore generale
Arrestato Giuseppe Delicati: per il medico no vax c’è anche l’accusa di omicidio colposo
Approvato in Puglia il nuovo piano dei fabbisogni: subito assunzioni per 2481infermieri
Obbligo vaccinale per i sanitari: i chiarimenti del ministero sull’eventuale sospensione dal lavoro
La sindrome del tunnel carpale: sintomi, cause, diagnosi, cura e terapia
L’articolo Arrestato Giuseppe Delicati: per il medico no vax c’è anche l’accusa di omicidio colposo scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.

Approvato in Puglia il nuovo piano dei fabbisogni: subito assunzioni per 2481infermieri

Approvato in Puglia il nuovo piano dei fabbisogni: subito assunzioni per 2481infermieri

Approvato il Piano dei Fabbisogni del personale: subito assunti medici infermieri oss ostetriche ed altre professioni sanitarie

Un esercito di medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici per rinfoltire le file della sanità pugliese. Il Ptfp 2020-2022, ovvero il Piano triennale dei fabbisogni di personale licenziato dalla Regione prevede l’assunzione di quasi 10mila nuovi operatori da inviare nei reparti e nelle corsie ospedaliere. Numeri rilevanti che, nelle intenzioni degli amministratori, serviranno a mettere fine alle carenze di organico del sistema sanitario.

In totale le assunzioni sono precisamente 9.702, così ripartite:

2.724 medici; 2.481 infermieri; 905 Oss; 105 di personale ostetrico; 3.487 altre figure indispensabili a far funzionare al meglio la macchina della sanità pugliese.La penuria di personale si fa sempre più sentire e, come dimostrano anche i casi recenti, si ripercuote sugli standard di assistenza. Molti professionisti nel corso degli anni sono andati in pensione e non sono stati sostituiti.

La pandemia ha complicato la situazione aggravando lo stress dei presidi sanitari. Le migliaia di assunzioni sarebbero una boccata d’ossigeno. Bisognerà però vedere se la Regione riuscirà a reperire tutto il personale previsto, poiché la mancanza di medici e infermieri è un problema in tutta Italia.

Di seguito, nel dettaglio per provincia, il fabbisogno e i profili da assumere nelle Asl, nei policlinici e negli istituti oncologici pugliesi.

ASL BARI

Medici 838; infermieri 771; Oss 463; personale ostetrico 39; altro personale 1.195.ASL BRINDISI

Medici 316; infermieri 49; Oss 27; personale ostetrico 0; altro personale 280.ASL BAT

Medici 256; infermieri 137; Oss 68; personale ostetrico 4; altro personale 475.ASL FOGGIA

Medici 415; infermieri 180; Oss 67; personale ostetrico 7; altro personale 298.ASL LECCE

Medici 365; infermieri 868; Oss 151; personale ostetrico 14; altro pesonale 271.ASL TARANTO

Medici 176; infermieri 188; Oss 1; personale ostetrico 19; altro personale 400.OSPEDALI RIUNITI DI FOGGIA

Medici 115; infermieri 82; Oss 64; personale ostetrico 15; altro i personale 42.POLICLINICO DI BARI

Medici 194; infermieri 123; Oss 64; personale ostetrico 7; altro personale e 438.IRCCS G. PAOLO II BARI

Medici 18; infermieri 27; Oss 0; altro personale 20.IRCCS DE BELLIS CASTELLANA GROTTE

Medici 32; infermieri 56; Oss 0; altro personale 68.Redazione NurseTimes

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Bari, suicidio al Policlinico: sotto accusa medici e direttore generale
Arrestato Giuseppe Delicati: per il medico no vax c’è anche l’accusa di omicidio colposo
Approvato in Puglia il nuovo piano dei fabbisogni: subito assunzioni per 2481infermieri
Obbligo vaccinale per i sanitari: i chiarimenti del ministero sull’eventuale sospensione dal lavoro
La sindrome del tunnel carpale: sintomi, cause, diagnosi, cura e terapia
L’articolo Approvato in Puglia il nuovo piano dei fabbisogni: subito assunzioni per 2481infermieri scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.

Obbligo vaccinale per i sanitari: i chiarimenti del ministero sull’eventuale sospensione dal lavoro

Obbligo vaccinale per i sanitari: i chiarimenti del ministero sull’eventuale sospensione dal lavoro

Vediamo cosa prevede la nota inviata agli Ordini professionali per chiarire gli aspetti della normativa che avevano suscitato perplessità applicative.

Il cosiddetto Decreto Riaperture (Decreto legge 24 marzo 2022, n. 24) prevede che i sanitari non vaccinati che contraggono il Covid, una volta guariti, non siano più suscettibili di sospensione dal lavoro per mancato rispetto delle norme sull’obbligo vaccinale “sino alla scadenza del termine in cui la vaccinazione è differita in base alle indicazioni contenute nelle circolari del ministero della Salute”. Ora lo stesso ministero della Salute ha inviato una nota agli Ordini professionali per chiarire gli aspetti della normativa sui quali erano state sollevate perplessità applicative (vedi allegato). In particolare, sono quattro le questioni oggetto di chiarimenti. Vediamo quali.

Termini dai quali decorre l’obbligo di somministrazione della dose di richiamo – Il ministero ha confermato che, per quanto riguarda l’obbligo di somministrazione della dose di richiamo, i professionisti sanitari risultano inadempienti se, allo scadere dei 120 giorni dalla conclusione del ciclo vaccinale primario, non hanno effettuato la dose di richiamo.

Termini di decorrenza per i soggetti mai vaccinati che hanno contratto l’infezione da SARS-CoV-2 – Il ministero ha confermato che per tali soggetti la vaccinazione è indicata a partire da tre mesi (90 giorni) dalla data del test diagnostico positivo, con possibilità di somministrare un’unica dose di vaccino bidose in caso di soggetti non immunocompromessi, sempre che non siano trascorsi più di 12 mesi dalla guarigione (data di fine isolamento).

Oltre i 12 mesi dalla guarigione è raccomandata la somministrazione di un ciclo completo primario (a due dosi per i vaccini bidose o singola dose di vaccino monodose). In ogni caso è possibile procedere con ciclo bidose. Quindi, anche in caso di pregressa infezione, chi lo desideri può ricevere due dosi di vaccino come ciclo vaccinale primario. Il professionista sanitario va considerato inadempiente all’obbligo vaccinale qualora non effettui la dose in questione alla prima data utile (90 giorni) indicata nelle circolari menzionate.

Termini di decorrenza per i soggetti che abbiano contratto l’infezione da SARS-CoV-2 entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino bidose – In questo caso per completare il ciclo primario occorre la somministrazione di una seconda dose. La prima data utile è individuata considerando tre mesi (90 giorni) dalla data del test diagnostico positivo. La somministrazione dovrà comunque avvenire preferibilmente entro sei mesi (180 giorni) dalla data del test diagnostico positivo. In tal caso, vale l’indicazione di tre mesi (90 giorni) come prima data utile per effettuare la vaccinazione.

Il professionista sanitario va considerato inadempiente qualora non effettui la dose in questione alla prima data utile (90 giorni) indicata nelle circolari menzionate. Pertanto, sia nell’ipotesi del professionista sanitario con infezione mai vaccinato che in quella del professionista che contragga il coronavirus entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino, il sanitario è inadempiente all’obbligo vaccinale qualora non effettui la dose in questione trascorsi 90 giorni dall’infezione.

Termini di decorrenza per i soggetti che hanno contratto l’infezione da SARS-CoV-2 successivamente al completamento del ciclo primario – In questo caso non viene meno la condizione di soggetti inadempimenti in capo a coloro che non hanno assolto all’obbligo decorsi 120 giorni dalla data del test diagnostico positivo.

ALLEGATO: Nota del ministero

Redazione Nurse Times

Bari, suicidio al Policlinico: sotto accusa medici e direttore generale
Arrestato Giuseppe Delicati: per il medico no vax c’è anche l’accusa di omicidio colposo
Approvato in Puglia il nuovo piano dei fabbisogni: subito assunzioni per 2481infermieri
Obbligo vaccinale per i sanitari: i chiarimenti del ministero sull’eventuale sospensione dal lavoro
La sindrome del tunnel carpale: sintomi, cause, diagnosi, cura e terapia
L’articolo Obbligo vaccinale per i sanitari: i chiarimenti del ministero sull’eventuale sospensione dal lavoro scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.

La sindrome del tunnel carpale: sintomi, cause, diagnosi, cura e terapia

La sindrome del tunnel carpale: sintomi, cause, diagnosi, cura e terapia

La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia periferica che può generare formicolii, intorpidimento e dolore alla mano e al braccio; è dovuta alla compressione del nervo mediano che decorre lungo il braccio e raggiunge le dita passando all’interno di uno stretto canale (il tunnel carpale appunto) presente a livello del polso. L’anatomia del polso, problemi di salute e movimenti ripetitivi delle mani possono contribuire all’insorgenza della sindrome del tunnel carpale. Poiché, nella maggior parte dei casi, peggiora nel tempo è importante accertarla (diagnosticarla) e curarla prima possibile.

SINTOMI

I disturbi (sintomi) causati dalla sindrome del tunnel carpale si manifestano, generalmente, in maniera graduale e discontinua; se si dorme con il polso piegato possono peggiorare nelle ore notturne. I disturbi più comuni includono:

formicolio e intorpidimento delle dita della mano, sono colpiti principalmente il pollice, il dito indice, il medio e l’anulare. Il disturbo può anche essere associato a dolore; talvolta, si può avvertire una scossa elettrica nelle dita. I disturbi spesso si manifestano quando si tiene in mano un oggetto per un tempo prolungato, per esempio il volante dell’auto, il telefono o il giornale; dolore e formicolii possono diffondersi lungo il braccio verso la spalladebolezza e intorpidimento della mano, debolezza del muscolo flessore del pollice controllato dal nervo mediano; una presa più debole e una ridotta sensibilità alle dita possono provocare la caduta di oggettiNelle fasi iniziali i disturbi possono essere alleviati con semplici accorgimenti come indossare un tutore (polsiera) o evitare alcuni movimenti. Tuttavia, il protrarsi della pressione sul nervo mediano può danneggiare il nervo stesso e peggiorare i disturbi.

In alcuni casi, al fine di prevenire un danno permanente al nervo, è necessario l’intervento chirurgico.

CAUSE

Qualsiasi stimolo che comprima o irriti il nervo mediano nello spazio del tunnel carpale può provocare la sindrome del tunnel carpale.

La frattura del polso può restringere il tunnel carpale e irritare il nervo, così come il rigonfiamento e l’infiammazione che possono insorgere nelle persone con artrite reumatoide. Nella maggior parte dei casi non esiste una singola causa.

I fattori di rischio associati alla sindrome del tunnel carpale sono diversi:

fattori anatomici, la frattura o la dislocazione del polso, oppure l’artrite che deforma le piccole ossa del polso, possono alterare lo spazio all’interno del tunnel carpale e comprimere il nervo mediano. Le persone con un tunnel carpale più piccolo hanno più probabilità di sviluppare questo disturbo. La sindrome del tunnel carpale è più frequente nelle donne, probabilmente perché il tunnel carpale è più piccolo nelle donne che negli uominimalattie che danneggiano i nervi, alcune malattie croniche, come il diabete, aumentano il rischio di danni ai nervi, compreso il nervo medianomalattie infiammatorie, le malattie caratterizzate da infiammazione, come l’artrite reumatoide, possono alterare il rivestimento dei tendini del polso e comprimere il nervo medianoalterazioni nei fluidi corporei, la ritenzione di liquidi può aumentare la pressione all’interno del tunnel carpale, provocando irritazione del nervo mediano. Questo è comune durante la gravidanza. La sindrome del tunnel carpale associata alla gravidanza generalmente scompare alla fine della gravidanza stessaaltre condizioni mediche, alcune condizioni, come la menopausa, l’obesità, le malattie della tiroide e l’insufficienza renale possono aumentare la probabilità di sviluppare la sindrome del tunnel carpaleÈ possibile che lavorare con strumenti che vibrano o richiedono la flessione prolungata o ripetitiva del polso generi una pressione dannosa sul nervo mediano o peggiori un danno nervoso pre-esistente. Tuttavia, l’evidenza scientifica al riguardo è conflittuale e questi fattori non sono stati identificati come cause dirette della sindrome del tunnel carpale.

DIAGNOSI

Il medico può accertare (diagnosticare) la sindrome del tunnel carpale sulla base dei disturbi (sintomi) riferiti, di eventuali condizioni mediche preesistenti e tramite l’esame delle mani, delle braccia, delle spalle e del collo. Può anche prescrivere ulteriori indagini quali:

radiografia delle mani, per escludere altre cause di dolore alle mani, quali artrosi o frattureelettromiografia, esame che consiste nell’inserimento di un piccolo ago in specifici muscoli della mano per misurarne l’attività elettrica quando si contraggono e si rilassano. Questo test può identificare il danno muscolare causato dalla compressione del nervo mediano ed escludere altre malattieanalisi di laboratorio, per indagare malattie associateCURA E TERAPIA

La sindrome del tunnel carpale può essere trattata, appena compaiono i disturbi (sintomi), in vari modi:

applicando un tutore al polso nelle ore notturne, in modo da stabilizzarlo ed evitare che il nervo subisca una pressioneevitando o riducendo qualsiasi attività che impegni il polso, con piegamenti o impugnature stretteassumendo farmaci antinfiammatori, utili nel breve periodo per ridurre infiammazione e dolorepraticando esercizi specifici con le mani, di stretching (allungamento) o di rafforzamento, per cercare di alleviare i disturbiÈ bene rivolgersi al medico nel caso in cui i disturbi peggiorino o persistano. Se l’applicazione di un tutore al polso non ha avuto effetto, il medico potrebbe prescrivere una iniezione di corticosteroidi (cortisone) direttamente nel polso, in modo da ridurre il gonfiore nell’area circostante il nervo. Se i disturbi sono intensi e arrivano a limitare fortemente le attività quotidiane, il medico di famiglia potrebbe prescrivere una visita specialistica per valutare l’eventualità di un intervento chirurgico che, liberando il nervo mediano dalla compressione, di solito risolve il problema in via definitiva.

Redazione NurseTimes

La sindrome del tunnel carpale: sintomi, cause, diagnosi, cura e terapia
Leggere e interpretare gli esami ematochimici: emoglobina glicata o glicosilata
Rinnovo contratto Sanità. Fials “mancanza di rispetto nei confronti degli operatori sanitari”
Tumori, il microbiota intestinale influenza la risposta all’immunoterapia
Coronavirus e Hiv, le luci UV-LED possono ucciderli
L’articolo La sindrome del tunnel carpale: sintomi, cause, diagnosi, cura e terapia scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.