by | Dic 31, 2021 | News
Si avvicina prepotente la fine anche di questo anno assurdo e pesantissimo per noi infermieri. Come ogni fine anno è tempo di bilanci e di lezioni per il futuro.
Cosa portare nel prossimo di buono? Domanda abbastanza difficile a cui rispondere. Certamente dal punto di vista professionale davvero pochissimo, anzi praticamente nulla.
Un francobollo, una monetina, la solita tiritera sugli eroi, i soliti grazie di facciata e poi? Cosa altro ci resta? Che dire, la risposta è davvero facile ASSOLUTAMENTE NIENTE.
Se non la coscienza cresciuta dentro ognuno di noi di essere professionisti indispensabili e di grande valore per il nostro sistema salute.
Gli infermieri precari resteranno tali per un altro anno ancora e poi? Chi vivrà vedrà!
Il contratto scaduto ormai ad inizio 2021 è ancora in discussione e su basi ridicole se non offensive.
Persino l’indennità di specifica infermieristica già stanziata nella finanziaria del 2021 e legata alla firma del nuovo contratto è ferma lì.
La proposta di erogarla in deroga ed in attesa del rinnovo che era stata avanzata sotto forma di emendamento alla finanziaria 2022 è evaporata miracolosamente come tre gocce di alcool su un piano.
Coniando così una nuova ed indecente forma di ricatto del tipo “pezzenti” volete questi due baiocchi allora firmate un contratto INACCETTABILE ED OFFENSIVO e silenzio.
Il covid che speravamo metterci alle spalle con le vaccinazioni, sempre con spirito di servizio e la solita eroica abnegazione, abbiamo contribuito in modo determinante e diciamolo pure forte GRATUITO
Eccolo è sempre qui e di nuovo ci costringe a rientrare negli scafandri, a rinunciare a ferie, a rinunciare ai riposi ed a ricominciare (in realtà non abbiamo mai smesso) con i doppi turni estenuanti rinunciando per il bene del sistema al nostro recupero psicofisico.
I famosi riconoscimenti che i governi ci avevano promesso NON PERVENUTI.
Però ci presentato una bozza contrattuale con la solita mancetta.
Restiamo i professionisti della salute tra i meno pagati d’Europa.
Restiamo anche i meno numericamente rappresentati nel rapporto tra cittadini/infermieri.
Eppure siamo sempre lì, ci arrampichiamo sugli specchi, rinunciamo a tutto e facciamo sacrifici immani per garantire a tutti quel minimo sindacale di salute.
Mi pare persino troppo brutto per essere vero dover fare un bilancio così impietoso di un anno maledetto.
Direi addirittura incredibile se non fosse DRAMMATICAMENTE TUTTO VERO. Mi ritrovo a scrivere di queste cose e mi chiedo “ma sto avendo un incubo? oppure sono sveglio?”
Allora mi sale impetuoso un moto di sana, inconsapevole ed irrefrenabile RABBIA, QUELLA CHE POSSIAMO SENZA ALCUNA ENFASI DEFINIRE LA RABBIA DEI GIUSTI.
In conclusione è proprio questa che dovremo tutti noi portare in dote al prossimo anno.
Perché abbiamo pianto abbastanza.
Come diceva un saggio dell’antica Grecia “il pianto a lungo andare diventa rabbia ed un popolo quando smette di piangere il pianto diventa rabbia e fa le rivoluzioni, spariglia gli ingiusti ed ottiene il pane e la libertà”
Ovviamente parlo di rabbia e non di violenza quella non ci appartiene e mai ci apparterrà.
Abbiamo a questo punto però bisogno di far esprimere il peso immane della rabbia che cova dentro ogniuno di noi perchè tutti si accorgano e sentano proprio cosa stiamo soffrendo e cosa stiamo subendo e di come nonostante tutto e tutti.
Noi ci siamo sempre stati e sempre ci saremo per tutti. Fin dal primo giorno del prossimo anno dovremo segnare un solco, un confine, una linea di non ritorno. Tutti sindacati, ordine professionale e governi, qualunque essi siano, dovranno scegliere da che parte stare della barricata.
Non abbiamo purtroppo ormai altra scelta dobbiamo combattere e dobbiamo farlo per la nostra dignità, per i nostri figli, per i nostri futuri colleghi e non ultimo per i nostri cittadini.
Perché dagli esiti di questa disputa dipenderà il cambiamento, e capire se davvero il paese sarà in grado di avere un sistema salute capace di prendersi cura delle persone oppure se resteremo inchiodati ad un sistema che cura le malattie.
Un sistema che proprio con il covid ha dimostrato il suo fallimento strutturale e la sua incapacità di produrre salute vera, limitandosi ad incollare alla meno peggio i cocci di un vaso rotto.
Questo paese ha bisogno di noi del nostro sapere, saper fare e saper essere.
Se non saremo noi infermieri a prendere la leadership del cambiamento dei modelli organizzativi, ahimè non ci sarà alcun cambiamento, né per noi, né tantomeno per il sistema salute e il nostro amato paese.
….e anche i miliardi del PNRR a questo punto non serviranno a nulla se non ad essere sperperati ingrassando interessate tasche.
Angelo de Angelis
31 dicembre 2021: bilancio fallimentare per gli infermieri e per il sistema salute
Infermieri e Oss “Dal Policlinico di Bari messaggi di speranza”
La dott.ssa Di Leno presenta la tesi infermieristica “L’ossigenazione del paziente covid-19: analisi delle variabili”
Il dott. Romano presenta la tesi “L’infermiere di famiglia e di comunità e l’educazione alla corretta informazione”
FFP2 contingentate e tamponi negati. La vergogna a Milano a due anni dall’inizio della pandemia
L’articolo 31 dicembre 2021: bilancio fallimentare per gli infermieri e per il sistema salute scritto da Angelo De Angelis è online su Nurse Times.
by | Dic 31, 2021 | News
Il 2021 volge al termine e tra poche ore il nuovo anno si anteporrà al vecchio ma nel pratico, quali sono le aspettative, i bilanci, i sogni, le emozioni le paure e i buoni auspici per il 2022? Lo abbiamo chiesto ad alcuni operatori sanitari dell’Azienda-Ospedaliera-Universitaria del Policlinico di Bari e dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII.
“In questi ultimi anni la vita ci ha messo a dura prova di fronte a questa pandemia ,ma noi infermieri sappiamo che non bisogna mai perdere la speranza e non mollare. Il 2022 auspico sia l’anno della rinascita“
Annamaria Caporusso “Infermiera”.
“Sarà pure utopia sognare ma il mio augurio resta un mondo senza poveri e malattia. Buon Anno“
Domenico Cirasole “Infermiere”
“I volontari…. Una mano sempre tesa x chi la urla o la cerca in silenzio. Con l’augurio che la vostra/nostra forza sia luce fioca nel cammino di qualcun altro…buone feste a tutto il creato“
Anna Ottaviano “OSS”
“Stiamo giungendo alla fine di quest’anno: ognuno di noi tirerà le somme di quello che ha costruito, di quello lo ha segnato di più, di ciò che si lascia alle spalle. Una cosa però è certa..lo stesso sentimento di inquietudine per un futuro incerto e la speranza di qualcosa di migliore ha accomunato i pensieri di tanti di noi, dei nostri cari pazienti, dei nostri familiari, degli adolescenti di oggi trovatisi a brancolare nel buio, sofferenti ma vogliosi di farcela…
Il 2021 ci ha insegnato a rimanere vigili, a non dare nulla per scontato; ci ha permesso di guardarci dentro come esseri umani che hanno condiviso un momento difficile ma che insieme, ancora una volta, hanno trovato la forza di reagire a questo nemico comune.
Quello che spero è che nel 2022 quello stesso sentimento di solidarietà presente nell’anno passato, non vada perduto anzi, che si rafforzi sempre
Alessandra Venticaldi “Oss”
“Un 2021 ricco di emozioni, la paura del Covid, i timori sui vaccini , la fatica di dover recuperare tutto quello che la pandemia aveva fermato, la stanchezza, i sorrisi per chi c’è la fatta, la gratitudine dei pazienti, la collaborazione ! Sicuramente un anno da ricordare ! Auguro a tutti i colleghi di poter lavorare sempre con lo stesso entusiasmo e di non perdere mai il sorriso! Buon 2022”
Florinda Coviello “Infermiera”
“Siamo giunti a questo fine anno, un 2021 un po’ inusuale.
Quante storie potrebbe raccontare la nostra professione di Operatore Socio-Sanitario.
Oggi mi sento figlia del Policlinico di Bari facente parte dell’organico della Clinica malattia Infettive Covid e mai come quest’anno la nostra professione è stata ritenuta importante e fondamentale. Ci siamo impegnati quasi oltre il rispetto dei nostri limiti e delle nostre forze. Tutti insieme, al nostro direttore, ai nostri infermieri, ai nostri pulitori, ai sanificatori, alla Fials che ci ha sempre sostenuto, agli addetti alla cucina alla nostra mitica coordinatrice ed infine ai nostri meravigliosi Medici che hanno saputo far sì che il nostro baricentro emozionale rimanesse ben saldo ed in asse.
I sacrifici sono stati tanti, ma credo che l’obiettivo sia stato ampliamente raggiunto.
“Noi OSS, siamo entrati al Policlinico di Bari in punta di piedi, ci siamo fatti conoscere e siamo diventati indispensabili nell’Equipe multidisciplinare che compone l’assistenza al paziente, ognuno con le sue Skills.
C’è ancora tanta strada da percorrere ma siamo speranzosi che tutto piano piano sara’ fatto.
Allora, cercando di non rimanere incastrata tra le ovvietà degli auguri, desidero che questo Nuovo Anno 2022 sia di riflessione, di ripartenza e di un impegno che si rinnovi ogni giorno.
E Poi Diciamolo….Siamo una Squadra Fortissima!!!
Buon Anno a NOI”
Patrizia Pagano “Oss”
“Lloyd, mi chiedevo cosa fosse quel pendio… Credo sia una delle salite dell’ansia, Sir e sai anche dove conduce? Alcune portano a un picco di produttività, altre al culmine della paranoia, Sir non sono mai riuscito distinguere una dall’altra, Lloyd… Spesso ciò che fa la differenza non è il tipo di salita, ma come la si affronta, Sir…Gambe in spalla, Lloyd…. con piacere, Sir “ Vita con Lloyd
Non bisogna arrendersi mai… Affrontare e abbracciare la sofferenza con amore… Noi dei reparti COVID lo facciamo… auguro buon anno a tutti con la speranza che tutti possano avere salute…
Filly “OSS”
“Vivere è ricominciare …con nuove sfide da affrontare. Possa, il nuovo anno, donarci Fede ,Forza, Amore e Sogni. Buon anno!“
Maria Luisa Busco “Oss”
“Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…..”Una poesia che mettiamo in pratica tutti i giorni. Un augurio speciale ad esseri speciali.
Vincenza Borrelli “ OSS del PS”
“Buon anno alle tute bianche, uomini e donne, invisibili ma reali, che vestono ogni giorno l’abito della speranza. Il mio augurio è dedicato a loro, eroi silenziosi ed umani.
Grazie amici. Buon 2022“.
Dr.ssa Emilia A. Albenzio
“Da quasi due anni abbiamo imparato a convivere con questo nemico invisibile che ha condizionato le nostre vite.
La Pandemia ci ha insegnato a non dare per scontato le piccole cose della vita, ad esempio un semplice abbraccio, una stretta di mano e quanto di simile, ora ci viene meno per proteggere noi e gli altri. In questa pandemia il mio pensiero va a tutti i colleghi e a tutti i sofferenti, nella dolce speranza che il 2022 possa farci vedere quella luce che ci doni una nuova alba e tutto questo possa essere giorno, un lontano ricordo.
Spero che nel 2022 il nostro servizio sanitario regionale si arricchisca di nuove assunzioni di Oss dalla graduatoria del concorso di Foggia, di nuovi Infermieri dalla graduatoria dell’ultimo concorso regionale, di tutte quelle figure delle professioni sanitarie come i preziosi tecnici sanitari di radiologia medica, operosi ma a volte poco visibili.
Auguri a tutti di accogliere l’anno nuovo con tutti i sogni e durante esso di poterne realizzare la maggior parte, in questo cammino….Il dono prezioso della Vita che il Signore ci ha donato.
Gianfranco Oliveri OSS
31 dicembre 2021: bilancio fallimentare per gli infermieri e per il sistema salute
Infermieri e Oss “Dal Policlinico di Bari messaggi di speranza”
La dott.ssa Di Leno presenta la tesi infermieristica “L’ossigenazione del paziente covid-19: analisi delle variabili”
Il dott. Romano presenta la tesi “L’infermiere di famiglia e di comunità e l’educazione alla corretta informazione”
FFP2 contingentate e tamponi negati. La vergogna a Milano a due anni dall’inizio della pandemia
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by | Dic 31, 2021 | News
NurseTimes è l’unica Testata Giornalistica Sanitaria Italiana (Reg. Trib. Bari n. 4 del 31/03/2015) gestita da Infermieri, quotidiano divenuto il punto di riferimento per tutte le professioni sanitarie
Sono numerose le tesi di laurea che arricchiscono il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati nelle professionisti sanitarie di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale (redazione@nursetimes.org).
Ogni pubblicazione su NurseTimes è spendibile nei concorsi e avvisi pubblici.
Riceviamo la tesi di laurea sperimentale in infermieristica della dott.ssa Martina Di Leno, dissertata presso l’Università degli Studi di Foggia.
Gentile Direttore di NurseTimes,
sono la dott.ssa Di Leno Martina, infermiera neolaureata presso l’Università degli studi di Foggia, vorrei condividere con voi la mia tesi di laurea al fine di stabilire il reale vantaggio dell’uso della pulsossimetria domiciliare in pazienti COVID-19, in modo da garantire, oltre che una tempistica adeguata per attuare strategie che riducano il peggioramento dello stato di salute del paziente, anche conoscenze al personale infermieristico riguardo molteplici variabilità.
ABSTRACT
Premessa
Per il panorama infermieristico gli ultimi due anni, con la diffusione di una nuova malattia respiratoria acuta causata dal virus Sars-Cov-2 e conosciuta anche come infezione da COVID-19, è variata progressivamente la visione dell’approccio di cura e di responsabilità nei confronti del paziente.
Il COVID-19 si può mostrare o attraverso quadri asintomatici o quadri clinici gravi che richiedono il ricovero in terapia intensiva, pertanto il brusco peggioramento dell’evoluzione di tale infezione e la possibilità di un esito fatale, richiedono una stretta supervisione di questi pazienti. Il primo elemento cruciale da valutare per la diagnosi di gravità della situazione clinica è l’ossigenazione del paziente. Una prima rapida valutazione può essere effettuata tramite pulsossimetria a livello domiciliare e ospedaliero, anche se un elemento diagnostico molto importante risulta essere sempre l’ossimetria che ci permette di osservare le altre forme di emoglobina presenti nel sangue.
Questo studio effettuato, vuole analizzare molti dei parametri presenti all’interno di questi esami in relazione a variabili quali sesso, tipo di ventilazione e momento di rilevazione partendo da una correlazione più dettagliata quale quella tra saturazione di ossigeno (SpO2) e ossiemoglobina (O2Hb).
Obiettivo
Analizzare i valori di ossimetria e pulsossimetria in relazione a variabili quali sesso, tipo di ventilazione e momento di rilevazione al fine di stabilire il reale vantaggio dell’uso della pulsossimetria domiciliare in pazienti COVID-19, in modo da garantire, oltre che una tempistica adeguata per attuare strategie che riducano il peggioramento dello stato di salute del paziente, anche conoscenze al personale infermieristico.
Materiali e metodi
Lo studio è stato condotto su pazienti maggiorenni di età media 69 anni ricoverati nel reparto Rianimazione dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie e nell’unità operativa Post-COVID del Presidio Post Acuzie dell’ospedale “Caduti in Guerra” di Canosa di Puglia.
Si è trattato di uno studio della durata di quattro mesi (Aprile 2021 – Agosto 2021) dove sono stati presi in considerazione n.144 pazienti COVID-19 e analizzati n.2062 emogasanalisi.
Dopo aver raccolto tutti i parametri necessari, si è provveduto a importare tali valori sul foglio Excel, per lo sviluppo della statistica descrittiva ed inferenziale si è utilizzato il software statistico SPSS 19 DEMO. I test utilizzati per la statistica sono stati: ANOVA univariata con test post-Hoc Bonferroni, Test per campioni indipendenti, T-Test per campioni appaiati e correlazione di Paerson, fissando l’intervallo di confidenza (IC) al 95%.
Risultati
Gli studi di relazione condotti hanno riscontrato differenze significative tra la saturazione di ossigeno (SpO2) rilevata tramite pulsossimetria e determinati valori presenti in emogasanalisi con le variabili prese in esame. E inoltre si è dimostrato, statisticamente e attraverso la revisione della letteratura, la correlazione tra la saturazione di ossigeno (SpO2) e l’ossiemogobina (O2Hb).
Conclusioni
La pulsossimetria e l’emogasanalisi, insieme alla valutazione clinica del paziente sono lo strumento disponibile e necessario per la valutazione dei pazienti con diagnosi di COVID-19, che consentono di prendere le decisioni appropriate in caso di possibile esistenza di ipossiemia. Ciò è essenziale a causa della consapevolezza della rapida e brusca diminuzione dell’ossigenazione. Tuttavia, tale studio condotto ha voluto dimostrare, le possibili oscillazioni e i range che i valori dell’ossigenazione possono presentare, in pazienti COVID-19, in relazione a determinate variabili. Pertanto, tale studio ha avuto il fine ultimo di amplificare e migliorare le conoscenze e competenze infermieristiche riguardo molteplici variabilità cliniche sull’ossigenazione del paziente COVID-19; così il professionista risulta promotore attivo del processo diagnostico acquisendo una maggiore consapevolezza dell’intero quadro clinico di ogni singolo paziente affetto dall’infezione Sars-Cov-2 aspettandosi consapevolmente di trovare al domicilio e nell’ospedalizzazione specifici valori/correlazioni.
Martina Di Leno
Allegato
Tesi di laurea sperimentale in infermieristica in area specialistica dal titolo “L’ossigenazione del paziente covid-19: analisi delle variabili”
31 dicembre 2021: bilancio fallimentare per gli infermieri e per il sistema salute
Infermieri e Oss “Dal Policlinico di Bari messaggi di speranza”
La dott.ssa Di Leno presenta la tesi infermieristica “L’ossigenazione del paziente covid-19: analisi delle variabili”
Il dott. Romano presenta la tesi “L’infermiere di famiglia e di comunità e l’educazione alla corretta informazione”
FFP2 contingentate e tamponi negati. La vergogna a Milano a due anni dall’inizio della pandemia
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by | Dic 31, 2021 | News
NurseTimes è l’unica Testata Giornalistica Sanitaria Italiana (Reg. Trib. Bari n. 4 del 31/03/2015) gestita da Infermieri, quotidiano divenuto il punto di riferimento per tutte le professioni sanitarie
Sono numerose le tesi di laurea che arricchiscono il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati nelle professionisti sanitarie di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale (redazione@nursetimes.org).
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Riceviamo la tesi del dott. Pierluigi ROMANO dal titolo “L’infermiere di famiglia e di comunità e l’educazione alla corretta informazione” dissertata presso l’Università degli Studi di Bari.
ABSTRACT
Giunto al termine del mio percorso di studi, ho avvertito sempre più la necessità di voltare il mio sguardo non solo verso il mondo medico – infermieristico prettamente ospedaliero, ma soprattutto verso ciò che accade intorno a me, verso ciò che riguarda tutti noi come popolo e come membri di una società.
All’interno del presente lavoro di tesi viene analizzato non solo il rapporto che la nostra società ha con l’informazione e con la “falsa” informazione in questo periodo di forte instabilità e fragilità che affligge il nostro Paese da, ormai, più di un anno, ma anche come l’inserimento della figura professionale dell’infermiere di famiglia e di comunità potrebbe risultare vantaggiosa al fine di una corretta educazione sanitaria, fondamentale per contrastare la preoccupazione sociale causata dal dilagare delle fake news.
A tale scopo, nel primo capitolo viene effettuato un focus sulla figura dell’infermiere, prima delineandone gli obiettivi e i principi etici a partire dal fondamentale ruolo che nella storia ha assunto l’infermiera britannica Florence Nightingale, per poi rivolgere l’attenzione all’assetto normativo da cui non solo è dipesa l’evoluzione di questa professione, ma che è anche alla base, ancora oggi, del profilo professionale dell’infermiere.
Dalle origini dell’infermiere si giunge alla nascita di un nuovo profilo professionale: l’infermiere di famiglia e di comunità. In questo capitolo sono poste in evidenza le competenze di quest’ultimo e l’importanza che la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, introdotta ufficialmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con il documento “Health21: La salute per tutti nel XXI secolo” del 1998, potrebbe avere nella sfera educativo – sanitaria in un’Italia sofferente di una situazione di emergenza come quella attuale. Numerose potrebbero essere le applicazioni vantaggiose che l’introduzione nel nostro Paese di tale figura professionale potrebbe offrire alla società ed è proprio questa la ragione per cui è stata presa in considerazione l’ufficializzazione di tale ruolo su suolo italiano.
Al giorno d’oggi è possibile ottenere informazioni su qualsivoglia argomento tramite un semplice “click” su internet, o anche tramite l’utilizzo di altri mezzi di comunicazione di facile accesso come giornali, telegiornali e programmi televisivi, di cui alcuni di dubbia attendibilità.
Tanto facile è l’accesso alle informazioni, quanto lo è la loro manipolazione. Quindi, è evidente l’importanza del distinguere e del saper distinguere, oggi quanto non mai, data la situazione socio-sanitaria che l’Italia sta attraversando, informazioni attendibili e verificabili, consultando gli studi scientifici pubblicati su siti ufficiali e certificati, dalle fake news, cui sempre più gran parte della popolazione presta attenzione.
Nel terzo ed ultimo capitolo sono messi in evidenza i dati raccolti da un campione di 114 persone tramite questionario, con lo scopo di mettere in luce la risoluzione del dubbio che è all’origine di questo lavoro di tesi: la popolazione tende di più a credere alle evidenze scientifiche o alle fake news? L’infermiere di famiglia e di comunità come può intervenire per fare in modo che sempre più persone si informino in maniera adeguata? I dati ottenuti hanno messo in luce come una percentuale non indifferente del campione si informi da fonti non propriamente attendibili, come i social networks, ma, nonostante questo, quasi la totalità degli utenti intervistati ha risposto positivamente a quelle che potrebbero essere delle soluzioni innovative che potrebbero contrastare il dilagare delle fake news e della disinformazione.
Dott. Pierluigi ROMANO
Allegato
Tesi di laurea sperimentale “L’infermiere di famiglia e di comunità e l’educazione alla corretta informazione”
31 dicembre 2021: bilancio fallimentare per gli infermieri e per il sistema salute
Infermieri e Oss “Dal Policlinico di Bari messaggi di speranza”
La dott.ssa Di Leno presenta la tesi infermieristica “L’ossigenazione del paziente covid-19: analisi delle variabili”
Il dott. Romano presenta la tesi “L’infermiere di famiglia e di comunità e l’educazione alla corretta informazione”
FFP2 contingentate e tamponi negati. La vergogna a Milano a due anni dall’inizio della pandemia
L’articolo Il dott. Romano presenta la tesi “L’infermiere di famiglia e di comunità e l’educazione alla corretta informazione” scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.
by | Dic 31, 2021 | News
A due anni dell’inizio della pandemia l’incapacità del sistema organizzativo si esprime in tutta la sua mediocrità.
Parliamo di mascherine FFp2 contingentate. In alcuni reparti viene concessa una per turno, nonostante dovrebbero essere utilizzate per meno di sei ore. Un ritorno a marzo 2020 che grida vendetta. Siamo ancora al collasso e non ci sono scuse, un collasso dovuto non tanto al numero di ricoveri che fortunatamente i vaccini hanno limitato, ma a una tuttora inaccettabilmente scarsa organizzazione.
A Milano il sistema dei tamponi e del contact tracing è saltato: nonostante il gravissimo incremento di contagi tra il personale sanitario, alcune aziende pubbliche e private non garantiscono il tampone di sorveglianza ai dipendenti. A questo si aggiunge l’assenza di una corsia preferenziale per i tamponi dedicati al nucleo familiare dei professionisti sanitari, indispensabile per cercare di frenare il crescente numero di contagi tra colleghi.
I cittadini fanno code interminabili per fare un tampone e brancolando nel buio qualcuno chiama pure un’ambulanza pur di saltare quelle fila (un danno doppio che sconta ovviamente chi necessiterebbe di reale assistenza). I pronto soccorso sono sovraffollati anche per la numerosità di pazienti che non necessitano di ricovero ma non riescono ad avere un’assistenza sul territorio. Ancora una volta oggi parliamo di ferie negate. Troppi i lavoratori che han dovuto sospendere o rinunciare alle proprie ferie per far fronte a questa quarta ondata.
In tanti continuano a fare turni su turni, per garantire la continuità assistenziale in reparti dove oltre alla grave e cronica carenza di organico, si aggiunge il numero delle sospensioni per obbligo vaccinale e quello dei contagi tra i colleghi. Sono passati due anni e nulla cambia.
Mimma Sternativo, segretario Fials Milano area metropolitana: “Continuiamo a chiedere sacrifici a sanitari e cittadini ma la sensazione è che chi dovrebbe occuparsi dell’organizzazione a lungo termine non l’ha fatto (vedi assunzioni, rifornimento tamponi, mascherine e percorsi puliti/sporchi). Anche in questa quarta ondata il prezzo più alto viene pagato dai lavoratori della sanità, oggi più stremati che mai fisicamente e psicologicamente. Siamo oltre l’accettabile. E’ necessario predisporre sul territorio check point clinici avanzati di modo da offrire delle risposte assistenziali che aiutino a drenare il sovraccarico di tutto il sistema di emergenza/urgenza.
Bisogna che si assuma e che si dia respiro al personale sanitario o presto ne vedremo e ne subiremo tutti le conseguenze. Già negli ultimi mesi, qualcuno ha scelto la strada di cambiare professione”.
Il segretario regionale Fials, Roberto Gentile: “Tantissimi operatori sanitari sono in quarantena e quelli rimasti ‘sul campo’ sono costretti a sobbarcarsi carichi di lavoro insostenibili, non essendoci sostituzioni. A ciò si aggiunge l’amarezza nel constatare che ad oggi nessuna previsione e impegno di carattere economico è stato assunto da Regione Lombardia, quale doveroso riconoscimento del prezioso e prolungato contributo e sostegno a favore dei tantissimi operatori sanitari che mai come in questo momento sono allo stremo”.
Redazione Nurse Times
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L’articolo FFP2 contingentate e tamponi negati. La vergogna a Milano a due anni dall’inizio della pandemia scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times.
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