by Antonio | Nov 30, 2021 | News
Nunzia Alessandra Schilirò era stata sospesa per aver definito “illegittima” la Certificazione verde in occasione della manifestazione di piazza San Giovanni, a fine settembre.
Nunzia Alessandra Schilirò, il vicequestore di Roma sospeso perché dichiaratamente contraria al Green Pass, ha contratto il coronavirus, come pure suo marito. E’ stata lei stessa a darne notizia via social perché – ha scritto – teme “strumentalizzazioni”. E ha aggiunto: “Non sappiamo dove, né quando, né chi dei due lo abbia contratto prima, anche se da qualche giorno mio marito non stava bene e, infatti, non era andato a lavorare”.
Appena sarà guarita, “riprenderò la mia battaglia per vedere rispettate la dichiarazione universale dei diritti umani, le norme europee, la Costituzione e, ancor prima, la libertà di tutti gli italiani”, ha tenuto a precisare. E ancora: “Ora nessuno potrà dire che non ho conosciuto il Covid! Certamente qualcuno inizierà a ripetere che sono stata fortunata, che l’ho preso in forma leggera, ma dopo la mia malattia ho ancora più voglia di ribadire con forza il mio diritto di esprimere le mie opinioni, il mio diritto di chiedere che le leggi siano rispettate sempre, e non solo quando fa comodo. Questa è la storia di tutta la mia vita, come donna e come poliziotta. Agli esperti di medicina ricordo che la scienza è dubbio e che la legge ècertezza. Agli esperti di medicina chiedo di trovare soluzioni e non dogmi”.
A fine settembre Schilirò aveva preso parte alla manifestazione di piazza San Giovanni, dove aveva definito “illegittima” la Certificazione verde, specificando la necessità di “unire le nostre energie per indicare una via migliore”. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, aveva definito “gravissime” le sue dichiarazioni e provveduto alle sanzioni disciplinari del caso.
Redazione Nurse Times
Roma, vicequestore no Green Pass positiva al Covid. Ma non cambia idea: “Riprenderò la mia battaglia”
SIEMS – SIIET. Il sistema di soccorso pre-ospedaliero in Italia: i risultati della Survey 2021
Tesi “Management infermieristico del diario dietetico in una coorte di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali in terapia biotecnologica vs tradizionale”
Scuola, dietrofront Governo: quarantena e Dad anche con un solo positivo in classe
Pesaro: sospesi altri 36 infermieri, medici e OSS non vaccinati contro il Covid-19
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by Antonio | Nov 30, 2021 | News
118: troppa frammentarietà e formazione carente. SIEMS e SIIET: “Ora una riforma”
È conclusa, ed è stata inviata al Ministro della salute Roberto Speranza e ai vertici delle Istituzioni sanitarie italiane, la prima edizione dell’indagine SIEMS (Società Italiana Emergenza Sanitaria) e SIIET (Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale) sul sistema di Emergenza Sanitaria, che conferma la necessità di una sua radicale riforma.
L’analisi di tutti i dati raccolti a livello provinciale rileva infatti le significative difformità di tipo organizzativo, gestionale e operativo tra le diverse realtà, anche tra province della stessa regione, a partire dalla diversità dei mezzi di soccorso utilizzati fino ai protocolli applicati in emergenza (in ben 74 province, ad esempio, non esistono protocolli che prevedono la somministrazione di farmaci o procedure salvavita da parte degli infermieri).
La survey fa inoltre emergere con ancora più chiarezza l’eterogeneità di estrazione, formazione ed esperienza del personale operativo nel sistema di soccorso pre-ospedaliero.
Solo il 53,6% delle realtà intervistate, ad esempio, prevede requisiti di ingresso in cui è richiesta sia l’esperienza in area critica che un percorso formativo per la gestione delle emergenze. In molte altre realtà sono richiesti solo requisiti formativi (19%), oppure esperienziali (13,6%). Nel 12% dei casi non è richiesto alcun requisito specifico, per accedere al servizio sui mezzi di soccorso avanzato. In queste realtà si ritiene adeguato che la formazione possa essere effettuata in itinere e l’esperienza acquisita “sul campo”, senza considerare che ciò espone a gravi rischi le persone soccorse, ma anche gli operatori e le organizzazioni stesse.
Una formazione che deve procedere di pari passo con un inquadramento della figura di soccorritore e autista soccorritore: sui mezzi di base e sulla quasi totalità dei mezzi di soccorso avanzato, infatti, sono presenti soccorritori e autisti soccorritori ma la loro figura, così ampiamente rappresentata nel sistema di soccorso pre-ospedaliero su tutto in territorio nazionale, attende ancora di essere riconosciuta a livello normativo attraverso un atto che ne definisca ruolo, competenze e percorsi formativi omogenei e validi sull’intero territorio italiano.
“La ricerca mostra chiaramente – affermano Mario Costa e Roberto Romano, rispettivamente presidenti SIEMS e SIIET – come non siano più differibili una riorganizzazione omogenea delle risorse e un coordinamento centrale, ad oggi totalmente assente, di un sistema che è riuscito a reggere l’onda d’urto dell’emergenza Covid-19 grazie al fortissimo senso di responsabilità di tutto il personale coinvolto ma che ha mostrato la sua debolezza proprio nell’assenza di una regia” E sulla survey “Lavoreremo per poter rilanciare l’indagine con il focus sui costi del sistema, sui tempi di intervento e soprattutto sull’esito delle cure prestate ai cittadini”.
Redazione NurseTimes
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by Antonio | Nov 30, 2021 | News
NurseTimes unica Testata Giornalistica Sanitaria Italiana (Reg. Trib. Bari n. 4 del 31/03/2015) gestita da Infermieri, è il quotidiano divenuto punto di riferimento per tutte le professioni sanitarie
Sono numerose le tesi di laurea che ci inviate e che arricchiscono il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette a tutti i neolaureati nelle professioni sanitarie di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale (redazione@nursetimes.org)
La dott.ssa Filomena Daniela INCAMPO si laurea presso l’Università degli Studi “A. Moro” di Bari presenta la sua tesi sperimentale.
Gentile Direttore di Nurse Times,
sono Incampo Filomena Daniela le scrivo per presentarle la mia tesi di laurea sperimentale, intitolata “MANAGEMENT INFERMIERISTICO DEL DIARIO DIETETICO IN UNA COORTE DI PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI IN TERAPIA BIOTECNOLOGICA VS TRADIZIONALE” elaborata con la Chiar.ma Dott.ssa Maria Beatrice PRINCIPI.
Lo studio tratta delle abitudini alimentari dei pazienti affetti da MICI (malattie infiammatorie croniche intestinali) e nello specifico indaga la possibile correlazione della dieta nell’induzione di uno stato di remissione nella suddetta coorte di pazienti; inoltre individua la figura dell’IBD NURSE (infermiere specializzato nelle malattie infiammatorie croniche intestinali) come punto di riferimento per il paziente cronico.
L’analisi è stata condotta tramite l’elaborazione di un questionario diviso in due parti.
La prima contenente dati anagrafici e parametri antropometrici; quali età, sesso, malattia, abitudine tabagica, anni di malattia, tipo di terapia e chirurgia pregressa. Nella seconda parte valutava il diario dietetico del paziente ed in particolare ricercava gli alimenti che ancora il paziente assumeva con la dieta.
Allo studio hanno preso parte 247 pazienti di cui solo 163 hanno effettivamente compilato il questionario che era stato redatto.
Dall’analisi dei dati è emerso che effettivamente in base ad alcune variabili quali BMI, età e terapia c’erano delle variazioni nell’assunzione di alcuni alimenti. Tuttavia, non è possibile affermare che la dieta da sola sia in grado di indurre uno stato di remissione nel paziente affetto da MICI; nonostante ciò in associazione alla corretta terapia farmacologica la dieta è un’alleata nel mantenimento dello stato di remissione.
Incampo Filomena Daniela
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Tesi: MANAGEMENT INFERMIERISTICO DEL DIARIO DIETETICO IN UNA COORTE DI PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI IN TERAPIA BIOTECNOLOGICA VS TRADIZIONALE
Roma, vicequestore no Green Pass positiva al Covid. Ma non cambia idea: “Riprenderò la mia battaglia”
SIEMS – SIIET. Il sistema di soccorso pre-ospedaliero in Italia: i risultati della Survey 2021
Tesi “Management infermieristico del diario dietetico in una coorte di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali in terapia biotecnologica vs tradizionale”
Scuola, dietrofront Governo: quarantena e Dad anche con un solo positivo in classe
Pesaro: sospesi altri 36 infermieri, medici e OSS non vaccinati contro il Covid-19
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by Antonio | Nov 30, 2021 | News
Lo stabilisce una circolare del ministero della Salute in considerazione dell’aumento di casi Covid in età scolastica.
A seguito della crescita di contagi Covid in età scolastica il ministero della Salute, attraverso una circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza, ha momentaneamente sospeso il programma di “sorveglianza con testing”. Torna dunque lo spettro della didattica a distanza (Dad) nelle scuole. “Ultimamente – si legge nella circolare – si sta assistendo a un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2, anche in età scolare, con un’incidenza (casi/popolazione) settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti (19/11/2021 – 25/11/2021): valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi”.Da qui la decisione di riprendere in considerazione la quarantena “per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico”. Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate a intervenire tempestivamente, il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola “è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della Asl in ordine all’individuazione dei soggetti (da considerare ‘contatti stretti’ a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena”.
Rimane valida l’opportunità per i Dipartimenti di Prevenzione di scegliere la strategia di controllo per la tutela della salute pubblica per ogni singola indagine di focolaio epidemico in ambito scolastico. Inoltre, al fine di descrivere la situazione epidemiologica dell’entità della circolazione nel gruppo, il test disgnostico dovrebbe essere effettuato appena possibile, e comunque indicativamente nelle 48 ore successive all’identificazione del caso indice.
Redazione Nurse Times
Roma, vicequestore no Green Pass positiva al Covid. Ma non cambia idea: “Riprenderò la mia battaglia”
SIEMS – SIIET. Il sistema di soccorso pre-ospedaliero in Italia: i risultati della Survey 2021
Tesi “Management infermieristico del diario dietetico in una coorte di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali in terapia biotecnologica vs tradizionale”
Scuola, dietrofront Governo: quarantena e Dad anche con un solo positivo in classe
Pesaro: sospesi altri 36 infermieri, medici e OSS non vaccinati contro il Covid-19
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by Antonio | Nov 30, 2021 | News
Pesaro, 29 novembre 2021 – Sono 36. Si tratta di medici , infermieri, oss, tutti dipendenti di Asur area vasta 1. Li unisce dall’ottobre scorso ad oggi due elementi: sono no vax e si trovano a casa senza stipendio. Non perdono il posto di lavoro, ma di fatto sono disoccupati, a meno che non decidano di vaccinarsi rientrando così in ruolo. Solo che non vogliono farlo malgrado i solleciti da parte della direzione Asur di allinearsi alle direttive imposte dal decreto legge 44/21 che per alcune categorie imponeva fin dall’estate scorsa la vaccinazione obbligatoria. Ai vari solleciti, moltissimi non hanno risposto e chi lo ha fatto ha cercato di prendere tempo o inviato dei certificati di esenzione vaccinale che solo in pochissimi casi sono stati accettati ma per un periodo definito.
Sanitari no vax, primo ricorso per la sospensione. Torrette: “Applicata la legge”
Per decidere chi e quando sospendere dal servizio, è stata istituita una commissione che dall’agosto scorso procede ogni settimana a valutare le situazioni dei dipendenti non vaccinati e le loro giustificazioni. In base alla legge, la commissione verifica se possono esserci mansioni alternative per i no vax e, se appurata l’inesistenza di queste, ha il dovere di procedere con la notifica delle sospensioni fino a vaccinazione effettuata. Non esistono altre possibilità per essere riammessi al lavoro. Da quanto si è appreso, sono pochi quelli rientrati nei ranghi perché vaccinatisi perché presumibilmente non tutti possono permettersi di stare a casa senza stipendio.L’ufficio personale di Asur 1 ha preso atto poi della sospensione dal lavoro di un infermiere vaccinato su indicazioni dell’Albo professionale infermieristico in quanto il dipendente non aveva segnalato il proprio indirizzo di posta pec. Questo è motivo di sospensione dell’albo professionale. Il che comporta la notifica del provvedimento al datore di lavoro (in questo caso l’Asur) che non può lasciare al proprio posto di lavoro chi non è regolarmente iscritto al proprio Albo professionale.
Nel caso di mancata sospensione, scatterebbe il reato di esercizio abusivo della professione. Dunque, dall’elenco di 36 dipendenti sanitari sospesi perché no-vax spunta il 37° che è vaccinato ma non si è preoccupato di regolarizzare la sua posizione con l’Albo professionale. Col risultato che è stato sospeso
Dott. Simone Gussoni
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